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La Coinquilina cap. 5
Data: 12/07/2019, Categorie: Etero Autore: Saretta
... rimasti in contatto, sai è un informatico. Bene tenerseli amici” gli strizzò un occhio sorridendo. “Anche io sono informatico” rispose istintivamente e con un po’ di stizza Gustavo. Se avesse avuto a portata di mano uno strofinaccio se lo sarebbe ficcato in bocca in quel preciso istante. “Perché ho risposto così? Perché sono così cretino?” Sara lo guardò di nuovo, stavolta il suo sguardo era meno invadente ma molto più difficile da reggere. “Lo so…..perché credi che sia venuta a vivere qua?” Un gol della Roma interruppe quella conversazione e Gustavo strappò con rassegnazione la sua schedina. “Siamo ancora poveri ehh?” chiese Sara Gustavo annuì e si alzò per andare in cucina. Verso le 18, Sara si alzò da quel letargo indotto ma necessario. “Bene, doccia e poi mi preparo. Dobbiamo solo apparecchiare, al cibo pensa Lorenzo quindi non ti scomodare. Faccio tutto io”. Gustavo non riusciva a provare una sensazione concreta per quell’incursione maschile. Forse perché ancora non aveva il soggetto davanti. Pensò che alla fine avrebbe scroccato una cena a base di sushi e magari avrebbe intavolato qualche conversazione interessante. Questo Lorenzo era informatico quindi avrebbero sicuramente trovato qualcosa di cui parlare. Sara uscì dal bagno con accappatoio e asciugamano sulla testa ma già truccata. Passò dal salotto per entrare in camera sua ed al suo passaggio Gustavo poté sentire tutto il suo odore di pelle appena lavata, di capelli puliti. Quell’odore di bagnoschiuma misto a ...
... balsamo per capelli che ricordava vagamente l’estate. C’era una fragranza di cocco o forse era mango. L’accappatoio era di quelli corti, di quel tessuto super assorbente e che si asciuga in pochissimo tempo. Al suo passaggio, Gustavo ammirò quelle gambe in tutta la sua lunghezza, vide la cintola annodata in vita. La tirò per slegarla e l’accappatoio di Sara si aprì. Non fece neanche in tempo a realizzare che era rimasta nuda quando sentì le braccia di Gustavo trascinarla su di lui, ancora seduto sul divano. Senza darle il tempo di respirare, iniziò a baciarla e a toccarla ovunque. Sentiva i suoi capezzoli duri sotto le sue mani, poi le sue natiche tese, sulle quali affondò un fragoroso schiaffo. “Posso portare il fon in camera? Gus…??” Gustavo si risvegliò subito da quella fantasia. “Come? Sì certo….” C’era cascato di nuovo. Per tutto il tempo in cui Sara stette in camera sua a prepararsi, Gustavo si arrabbiò di nuovo con se stesso. Si era masturbato quella stessa mattina, non aveva bisogni impellenti. Per l’ennesima volta si giustificò dando la colpa a quell’odore appena sentito che probabilmente gli aveva offuscato la mente. Suonò il campanello. “Guuuuusssss puoi andare te??? Se è Lorenzo digli che ora esco, sono quasi pronta! Fallo salire intanto” “Va bene” rispose Gustavo. Effettivamente era Lorenzo, Gustavo gli aprì il portone e lo aspettò sulla porta di casa. Sentì salire le scale abbastanza in fretta. Dopo pochi secondi gli apparve un ragazzo alto più o meno come lui, sulla ...