Una sorpresa per mia sorella
Data: 13/07/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Arturo66
Come narrato nei racconti precedenti oltre all’amore sviscerato che avevo manifestato per mia sorella Ornella, l’avevo anche indotta a cambiare stile di vita, le esperienze vissute negli incontri con i miei amici dell’Ucraina, e, il continuo bisogno di avere liquidità l’avevano portata a lasciarsi andare, si era infilata in un giro di personaggi benestanti e si concedeva a pagamento. La cosa un po’ mi amareggiava, ma, del resto la vita era sua e poteva gestirla come meglio credeva, dal canto mio, ogni tanto andavo a trovarla e ogni volta il sacrificio che facevo era pienamente ripagato. Mi trovavo una mattina del mese di maggio al lavoro, e nella mente mi frullava l’idea che volevo passare qualche momento di puro godimento, senza pensarci due volte telefono ad Ornella. Io: cara la mia sorellina, come stai? Ornella: bene tesoro mio, sono in giro per la città a curiosare, vorrei tanto fare un po’ di shopping. Io: volevo proporti se passiamo una seratina insieme, sono libero e ho tanta voglia di vederti. Ornella: per me va bene, mi raggiungi tu? Io: l’ideale sarebbe se scendi tu, l’ambiente che posso offrire io è più riservato e confortevole, ma, se proprio non riesce faccio io una scappatina. Ornella: hai ragione, a casa tua al mare è molto meglio: Per quando avresti pensato? Io: per oggi nel tardo pomeriggio, il tempo di organizzare qualcosa. Ornella: ok, ti raggiungo verso le 18? Io: perfetto. Ornella: una raccomandazione, vedi se riesci a portare il tu amico Andrej con il ...
... nipote, vorrei spillargli 200 euro, bastano giusti giusti per comprarmi un vestitino che ho provato poco fa, mi sta un incanto e non vorrei rinunciarci. Io: mi dispiace, sono rientrati in Ucraina, e tornano fra 15 giorni, ma vedrò di organizzare lo stesso qualcosa, ti fidi? Ornella: come potrei non fidarmi di te? Hai sempre organizzato cose egregie. Cerca di stupirmi. Un bacio, a stasera. Io: tranquilla, non tornerai a mani vuote, il vestitino puoi farlo mettere da parte. Mi metto in moto per organizzare la seratina, per i soldi non ci sono problemi, li sborso io, per il resto cerco di mettere in atto una fantasia che mi frulla per la testa da tempo. Vicino al mio posto di lavoro c’è un complesso residenziale che è stato usato per l’accoglienza dei migranti, a rotazione ne son passati di là a centinaia, per circa sei mesi c’è stato un ricambio continuo, poi come centro di accoglienza è stato chiuso, però qualche decina di migranti hanno fatto richiesta di residenza e son rimasti in zona sbarcando il lunario facendo qualche lavoretto, nel periodo di massimo afflusso ho prestato servizio come volontario e ho avuto modo di conoscere tanti di loro, lavoravo all’accettazione, avevo modo di controllare le loro schede personali e quindi sapevo del loro stato di salute, ma soprattutto controllavo se erano portatori di malattie trasmissibili, devo dire la verità che è transitata tutta gente senza patologie particolari. Quindi terminato il mio turno di lavoro mi reco al vecchio centro, ...