1. La mia vecchia auto


    Data: 13/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: chupar

    La mia vecchia auto di colore grigio si fermò davanti a casa nostra. A bordo, c’erano tre ragazzi. Si definivano ultrà della locale squadra di calcio, ma erano solo teppisti travestiti da sportivi esaltati.
    
    I tre mi avevano fermato tempo prima. Il capo del branco aveva parcheggiato nell’ultima settimana vicino alla stazione e, sapendo l’ora del mio rientro dall’università, poggiato sul cofano in un’occasione mi aveva detto che conosceva qualcuno che avrebbe potuto dirmi dove trovare la mia macchina rubata, dietro il pagamento di una certa somma. Sicuramente nel furto c’era di mezzo anche lui e quello era solo un modo per estorcermi del denaro. Ci volevano parecchi soldi che naturalmente non avevo e difficilmente me li sarei potuti procurare in così poco tempo!
    
    Senza battere ciglio mi chiese se, così come si diceva in giro, mi piacesse il cazzo e, dando per scontata la risposta, mi disse di avere un piano per farmi pagare il riscatto.
    
    Quella sera, a seguito di un segnale telefonico pattuito, uscii e, vedendomi, solo lui, il capo banda, scese dall’auto.
    
    – “Ciao…”
    
    – “Ciao bello. Come te la passi?”
    
    – “Tu?”
    
    Tastandosi il pacco barzotto: “Sto sempre bene a vedere uno come te o una puttana. È uguale…”
    
    – “Andiamo?”
    
    – “Calma…prima devo controllare.”
    
    L’auto sembrava in ordine.
    
    - "Sai che potrei chiamare la polizia ora?"
    
    Era sabato ed io indossavo ancora le mutandine del mare che quello cominciò ad abbassarmi lentamente, scoprendomi piano piano: "Sì, ...
    ... ma sai che poi ti faremmo il culo e non come piace a te!"
    
    Intanto veniva incitato dagli altri - “Tira giù, tira giù, lo vogliamo vedere!” - urlavano ridendo come dei cretini.
    
    Spostandomi dietro un albero e non perdendo di vista la zona, lasciai che mi denudasse oscenamente, abbassandomi del tutto il costume. Come ordinatomi durante l'incontro in stazione, mi ero completamente depilato.
    
    Mi sollevai la maglietta e gli mostri i capezzoli già dritti.
    
    – “Molto bene. Ma farai come ti ho detto?”
    
    In realtà stavo per andare in motorino in un paese vicino per una sagra. Forse notò in me un po’ di dubbio, tanto che mentre mi squadrava dalla testa ai piedi, si portò giù la zip dei jeans e tirò fuori un cazzo di tutto rispetto. Se lo sbattè sul palmo, già ingrossato, ma non ancora eretto, grosso e venoso.
    
    Bloccai subito lì il mio sguardo.
    
    – “Non dirmi che un angioletto di buona famiglia come te non sa fare la puttana?!”
    
    Poi con tono più serio mi chiese: “Se vuoi ci portiamo via l’auto. Cazzi tuoi se dici qualcosa alla polizia.”
    
    - “Fermo. Va bene…Ma non sono una puttana!”
    
    -“Non ce ne frega un cazzo! Le condizioni le conosci, no?”
    
    - “Posso stare poco, però…tra un’ora devo andare a prendere la mia ragazza per la sagra…”
    
    - “Faremo tutti e tre in contemporanea!”
    
    - “Ma sei matto?”
    
    - “Ehi…siamo tutti e tre fidanzati e dopo noi torniamo alla sede della squadra e tu dove cazzo vuoi vai…”
    
    Mi poggiò la mano tra le natiche oscenamente in vista: “Puoi dire ...
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