La mia vecchia auto
Data: 13/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: chupar
... vogliamo carico.”
– “Ma dove stiamo andando?”
– “In un parcheggio.”
Entrò in una strada di campagna poco illuminata e infine in un parcheggio pieno di camion e mezzi agricoli. Fermò l’auto in un angolo buio.
– “Cominciamo noi.”
Aprì la portiera e mi fece uscire: “Vieni qui. Inginocchiati e toglimi scarpe, jeans e mutande.
Si sedette sul cofano mentre io provvedevo, nudo e con un plug nel culo, a spogliarlo dalla vita in giù, col cazzo grosso e ormai rigido che puntava la mia faccia.
– “Ti piace?”
– “E’ bello grosso.”
– “Succhia.”
Lo presi delicatamente tra le dita, lo baciai e lo leccai sulla cappella e il filetto. Quindi scesi baciando e leccandolo fino alle palle gonfie e pelose, che poi imboccai una a una succhiandole. Poi risalii, sempre baciando e leccando, fino alla punta della cappella. Lo afferrai con le labbra e lo ingoiai a fondo. Lo assaporai gustosamente, finché quello mi prese la testa per i capelli e me lo spinse dentro, a fondo. La cappella mi arrivò in gola, ma ancora non tutti quei centimetri di minchia erano dentro la mia bocca come il mio padrone desiderava. Spinse e quasi mi soffocò di cazzo. Tendendolo in bocca, lo guardai con occhi lucidi di pianto ma pieni di voglia e gratitudine, e cominciai anche a toccarmi.
Gli amici si spogliarono e si avvicinarono, tenendosi gli arnesi duri in mano. Non servivano evidentemente altre parole.
– “Molla l’osso!” - Quindi, mi prese brutalmente per i capelli e mi fece girare la testa, ...
... costringendomi a imboccare gli uccelli dei compari.
– “Succhia troia…
- “Dai puttana…”
- “Scommetto che sai ciucciare alla grande!”
Mugolai più forte quanto il secondo compare mi spinse cazzo completamente in bocca. Non essendo enorme lo ingoiai fino alle palle.
– “Ehi… non hai solo il culo sfondato, pure la bocca!”
A turno i due m’imboccarono e soffocarono con i loro cazzi, mentre il loro capo mi manovrava la testa tirandomi i capelli come fossi stato un burattino.
- “Guardate la troia santarellina”…..
- “Succhia e gusta la puttana.”
- “Solletica pure le palle… Ti piace proprio, eh?”
Il capo mise fine a quel gioco: “E’ ora di sfondarti. Alzati!”
Strapazzandomi un po’ il capo mi sbatté col viso sul cofano.
Spinse lentamente, ma con forza. La cappella entrò. Spinse tutto. Sentii il culo aprirsi mentre quello spingeva, forzandolo senza alcuna delicatezza.
Continuò a spingere, fino a far sparire pian piano tutta l’asta dentro il mio povero ano sventrato e arrivando con le palle a contatto della mia figa anale.
– “Senti come c’ha rotto il culo sta puttana!?”
Dopo un po’ di spinte, uscitone, lasciò il posto agli altri due, che mi riservarono lo stesso breve ma severo trattamento mentre io ripresi a ciucciare l’uccello del mio padrone.
– “Godi! Dai che hai più voglia di noi…pompinara…culo sfondato!”
Un compare mi prese per i capelli, stesosi su un telo da mare, mi costrinse a sedermi sopra il suo cazzone. Il mio padrone lasciò il ...