1. Il presagio


    Data: 14/07/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    ... serviva che si svegliassero perché c'ero io con te. Ma sei la loro unica figlia e ti vogliono un bene dell'anima. Volevano darti un bacio benaugurante e farti un grosso in bocca al lupo per l'esame. Partiamo. E' inverno. Fa freddo. E' Buio. Tiriamo più su i colli dei giubbotti, i cappucci per coprirci le orecchie, ci avvolgiamo meglio con le sciarpe. Camminiamo uno accanto all'altra, facendo attenzione a non cadere. C'è ghiaccio per terra. Si rischia di scivolare. Non c'è anima viva. Non ci sono più nemmeno luci ad illuminare le strade della città. Sono stati rotti i lampioni, qualcuno per gioco, per prendere la mira con le pistole, qualcuno per necessità di nascondersi... Non mi disturba il buio. Mi sento al sicuro. Noi sappiamo dove andare. Ecco la fermata più vicina. Finalmente vediamo qualcuno lì. Qualcun altro che, come noi, necessita di prendere il pullman, anche se forse per motivi diversi. Tutti cerchiamo un po' di normalità in questo periodo di guerra. Le scuole, le università continuano ad essere operative anche in questo periodo critico. Bisogna fare finta di nulla e andare avanti, altrimenti si impazzisce. Prendiamo posto un po' più lontano, separati dagli altri, con te avvinghiata al mio braccio. Guardo l'ora. Mancano ancora 5 minuti dall'orario concordato. Ti stringo le dita con le mie, facendo più pressione. "Ahia, mi fai male!" mi dici, e ti allontani un po'. Si sentono forti spari. La gente lì vicino si butta a terra per proteggersi. La tua mano molla la ...
    ... presa dalla mia. Vedo il tuo corpo a rallentatore cadere ai miei piedi. Non mi capacito di quello che sta succedendo. L'autobus sta arrivando. Le luci su di noi mi illuminano la visuale. Un rivolo di sangue sul tuo collo, nel punto in cui si attaccano... "Noooo!". Un urlo disperato mi esce dalla gola. "Maledetti!" comincio a imprecare contro ignoti. Mi chino in ginocchio sul tuo corpo senza vita. Altre persone ci circondano, guardano con terrore la scena. Poi, rivolgendo uno sguardo pietoso verso di me, mi parlano, ma non sento cosa dicono. Ti prendo tra le braccia per portarti via da lì. Appena lontani, tornerai a vivere, vedrai. Scappo in fretta. Ti porto a casa. "Tuo papà è un medico. Vedrai che ti salverà!" ti sussurro mentre tengo stretto tra le braccia il tuo corpo inerme. Corro veloce, voglio salvarti. Devo salvarti. Ti prego, non lasciarmi, non con questo peso. Non sono capace di vivere senza di te. Le prime luci dell'alba illuminano il tuo bel viso. Ti bacio le labbra ormai fredde. Suono alla porta. I tuoi aprono. Tua mamma mi guarda con orrore, tuo papà piange appena ti tocca il polso. Mi metto di fronte a lui e comincio a urlargli: "salvala! Salvala! Tu puoi farlo, sei un dottore!". Lui si morde le labbra tremanti. Manda giù la saliva mentre le lacrime gli scendono come una fontana: "La mia bambina è morta! E' morta! Non c'è più nulla da fare" dice, e ti stringe forte tenendoti la testa premuta contro il suo petto. Non so cosa fare. Mi muovo come impazzito per il ...