1. Matilde 01-01 - da sola


    Data: 15/07/2019, Categorie: Lesbo Autore: Alex46, Fonte: Annunci69

    ... discoteca, riagganciava la troia e poi se la portava a letto da qualche parte. M’infastidisce a tal punto che non riesco a prendere sonno, mi costringe a guardare un po’ di televisione tanto per distrarmi. Poi finalmente, verso l’una, mi sono assopita, con la TV accesa.
    
    Nel sonno agitato rivedo Franco, Debra e me in un turbine di situazioni diverse e confuse, sorrisi ammiccanti, frasi poco chiare, anche da parte mia. Una cosa è evidente: la bellezza e la forza seduttiva di Debra, non riesco ad allontanarla dalla mia mente, neanche al mattino alle undici, quando mi alzo e vado diritta in bagno, sperando nel sollievo di un’immersione totale nella schiuma profumata di una vasca di acqua calda.
    
    Ci sto un’ora, decisa a rilassarmi il più possibile, un buon bagno ha sempre virtù magiche. E infatti quasi m’addormento di nuovo, così; emerge solo la testa, i miei capelli biondi per un po’ galleggiano sulla superficie dell’acqua.
    
    Quando mi alzo, risciacquata con la doccia, sono decisamente un’altra, mi sento diversa, ho lasciato dietro di me l’incazzatura: e sono pronta a spendermi in altre situazioni e altre avventure.
    
    (continua)
    
    Lo vedo che sono bella, giovane. Sui maschi ho un potere naturale, non posso certo lamentarmi. Di Franchi ne trovo quanti ne voglio, quindi su con la vita. Mi asciugo davanti allo specchio, indosso un accappatoio, poi mi passo i capelli con il fon. Sono bella così, naturale, senza trucco: e ora che non sto a dolermi per quel coglione di ...
    ... Franco, sento d’essere innamorata di me stessa, mi piaccio. Mi tolgo l’accappatoio e mi riguardo, nello specchio intero del mio bagno. Matilde, sei proprio carina, mi dico. Ho un’aria proprio sbarazzina, con questi capelli non lunghissimi, ma ognuno per conto suo. Mi ispeziono il corpo, muovo le dita dei piedi, vedo i nervi che le agitano, le unghie dipinte di rosso, pronte a indossare una delle mie tante paia di scarpe. Sono matta per le scarpe, ne ho tante davvero, mi piace cambiarle anche più volte al giorno, perché ho dei bei piedi e me li coltivo come fiori, con mille attenzioni. Calzo un paio di scarpe a tacco altissimo, quelle che metto più che altro quando sono da sola e voglio sedurmi.
    
    Mi soffermo sulle gambe, che ho lunghe per quella che è la mia statura (1,70), abbronzate. Mi volto per guardarmi il culo, vedere che sia sempre al suo posto, sotto la schiena, ma ben alto sulle cosce. Dopo i piedi, d’importante c’è il culo, fiero, nobile, autoportante. Poi mi rigiro e mi guardo il ventre, mi sembra di avere un capolavoro di pancia. Gli uomini adorano la mia pancia, tutti quelli con cui ho avuto a che fare erano capaci di guardarmi la pancia senza dire niente per minuti interi. Liscia, ben incastonata tra due ossa del bacino che la custodiscono come uno scrigno di favolose promesse.
    
    Anche oggi sono soddisfatta della mia pancia, ieri sera ho mangiato poco e niente, stamane come prima cosa sono andata di corpo e ora penso alla mia pancia pulita di fuori e di dentro, ...