1. Il mio primo fidanzatino 7: sempre più innamorata


    Data: 17/07/2019, Categorie: Zoofilia Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    Ormai erano passati 5 giorni dalla prima volta che ero stata deflorata dal mio fidanzato, siccome ero stata sverginata in modo un po’ violento, animalesco oserei dire, ne ero uscita con la passerina assai infiammata e avevo deciso di sospendere i rapporti completi per qualche giorno, in modo da dare il tempo alla mia povera vagina di riprendersi, l’avevo spalmata due volte al giorno con una crema lenitiva e finalmente sembrava non farmi più tanto male. Anche i graffi che mi aveva involontariamente fatto sui fianchi erano spariti, e ora avevo una voglia matta di essere nuovamente sua. Questa notte sarei andata da lui e finalmente avremmo fatto di nuovo l’amore. Ah dimenticavo, per chi non avesse letto i sei capitoli precedenti, il mio fidanzato si chiamava Bleck, ed era uno splendido esemplare di pastore tedesco! Si avete capito bene, mi ero fidanzata e avevo fatto l’amore con un cane. Posso capire che siate scandalizzati, probabilmente anche schifati, ma la mia non era una passione insana, io ero veramente innamorata di lui dal primo giorno che lo avevo visto, quando ci eravamo trasferiti in quella casa con giardino alle pendici della collina di Torino. Non era un cane qualsiasi, era il cane dei nostri vicini, era un bellissimo ed enorme pastore tedesco di circa quattro anni, con uno splendido pelo di media lunghezza, ruvido e nero sulla schiena e morbido color caramello sulla pancia, aveva una grossa testa, maschia e massiccia, una bocca enorme, con grandi denti ...
    ... bianchissimi, una lingua rosa e lunga quasi mezzo metro, con un bel naso che mi ficcava sempre tra le gambe facendomi gemere per la voglia, petto potente e grosse zampe forti e muscolose. Ero invaghita di lui da sempre e qualche mese fa avevo cominciato a fargli le seghe attraverso la recinzione che separa i nostri giardini, poi finalmente i nostri vicini dovendo assentarsi per un fine settimana, mi avevano chiesto di andare a dargli da mangiare e mi avevano dato la chiave che apriva un piccolo cancello tra le due proprietà. Non mi era sembrato vero, il mio sogno si sarebbe avverato. E così era stato, quel sabato notte ero andata da lui e avevo potuto abbracciarlo per la prima volta, senza essere separati da quella maledetta recinzione. Donargli la mia verginità, essere sua, fare l’amore con lui era stato bellissimo, meraviglioso, intenso, ma durante la prima monta mi aveva lasciato con i fianchi coperti di graffi e la patata dolorante. Per poterlo tornare a trovare senza problemi mi ero fatta di nascosto una coppia della chiave del cancelletto e nei giorni seguenti ero andata da lui diverse volte, ma mi ero limitata a fargli delle seghe o dei mezzi pompini, la figa mi doleva troppo per dargliela ancora, ma ora il dolore era passato ed ero pronta per accogliere il suo bellissimo pene per la seconda volta. Non vedevo l’ora, non stavo più nella pelle, quella sera il tempo sembrava scorrere lentissimo, ma finalmente, dalla mia cameretta, dove mi ero rinchiusa a pensare a lui mentre guardavo ...
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