Il pischello
Data: 18/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
Il pischello zagagliava nel culo della Fernanda, all’anagrafe Fernando, con tutta l’energia dei suoi diciannove anni e la potenza del suo pistone da diciotto… diciotto cm, intendo, di buona carne viva e bollente.
La povera Fernanda, un ometto ultracinquantenne bassotto e rotondetto, sguaiolava come una cagnetta alla sua prima monta, non tanto per le dimensioni dell’arnese che la stava fottendo, ché ce n’erano passati di arnesi anche più grossi in quella figa sfondata, quanto per la foga che il pischello ci metteva, per l’accanimento con cui martellava dentro e fuori alla rincorsa di un orgasmo che tardava ad arrivare. Del resto, il grosso calibro e la lunghezza della tenuta erano le qualità che il pischello metteva ben in evidenza nei sui annunci sulla rubrica “escort” del sito www.scopamico.it.
Solo che c’era un momento, in cui l’orgasmo gli arrivava lancinante sulla punta del cazzo e non si decideva ad esplodere per quanto ci desse dentro. Allora ogni affondo era una stilettata di piacere nell’organo congestionato, una stilettata di piacere che gli saettava a guizzi per tutto il corpo, finché la scintilla scoccava e finalmente con una fitta lancinante la sborra dirompeva pulsando lungo la grossa vena, provocandogli ad ogni schizzo un sonoro grugnito di doloroso piacere.
E anche quella volta l’orgasmo arrivò, squassante come sempre. Il pischello si contrasse in tutto il corpo, artigliò con le dita i fianchi della Fernanda, affondandogli le unghie nelle morbide ...
... carni, e con un grugnito dal fondo della gola si schiantò, dopo un ultimo affondo, sul suo culo, e sborrando con veemenza.
La Fernanda, a pecorina, strinse convulsamente le coltri disfatte del letto e si abbandonò al piacere quasi orgasmico che le pulsazioni del paletto vibrante nel suo culo gli procuravano, battendogli sulla prostata. Poco mancò infatti che sborrasse pure lui senza neanche toccarsi, come gli succedeva sempre, ogni volta che si faceva inculare da quel pischello. Il quale pischello nelle convulsioni dell’orgasmo gli crollò addosso e se lo trascinò: caddero così, rovesciati sul fianco, avvinghiati, col cazzo ancora eruttante del pischello completamente infisso nel sedere della Fernanda, che dal canto suo strizzava con forza lo sfintere, quasi a trattenerselo dentro il più possibile.
E mentre sentiva ancora teso il cetriolo nel suo ventre, si afferrò l’uccello e prese a masturbarsi con foga: gli piaceva infatti sentire l’ano contrarsi attorno a qualcosa di duro durante l’eiaculazione. Non gli ci volle molto a venire, anche perché, conoscendolo, il pischello gli afferrò le palle e iniziò a torcerle e stirarle, intanto che gli sussurrava lascivamente all’orecchio:
“Godi, vecchia puttana, godi col cazzo del tuo amante piantato nella figa… Dai, godi per me… sborra… frocio di merda… sborra, sborra…”, e gli strattonava le palle con goduriosa ferocia.
E la Fernanda sborrò, abbandonandosi all’illusione di essere amata, di essere desiderata: il suo ano si ...