La passeggiata degli schiavi. - Racconti Erotici

La passeggiata degli schiavi.

... boschetto con i suoi due animali, uno da una parte e l'altra dall'altra.

Ogni tanto incontrava un amica altrettanto snob con i suoi 'esemplari', scambiavano due chiacchiere, e ciascuna mostrava i propri schiavi, parlando di cosa erano capaci di fare decantandoli ecc.

Incontrò poi l'amica Alessandra che si mostrò davvero incantata da Gimmy.

'Dai Gimmy, toccatelo che voglio mostrarlo bello duro alla mia amica'.

Quel giorno forse per il freddo o forse per il fatto che l'amica era tutt'altro che eccitante, non ottenne altro che un leggero indurimento.

La padrona andò su tutte le furie salutando l'amica, 'non ti puoi permettere di farmi fare una figura così di merda! Non te la farò passare liscia.'.

Gli sferrò un gran calcio sul culo e un colpo di frustino che lasciò il segno, lui sapeva che non scherzava, oltretutto era davvero stronza e avrebbe sicuramente architettato qualcosa di perverso.

C'erano tante piccole radure, in una di queste incontrarono la cara amica Fannye, una splendida mora con i capelli neri a caschetto completo in lattex ma con seno, vulva e chiappe esposte.

Lei aveva al guinzaglio uno spendido esemplare di uomo di colore, veramente un 'omone', non bello ma sicuramente il più dotato di tutti gli esemplari del carcere.

Lucy lo aveva apprezzato più volte e si era fatta anche montare un paio di volte, oltretutto la padrona gli somministrava una pastiglia per l'erezione perché ci teneva a vederlo con l'uccello duro durante tutta la ...

... passeggiata.

'Conosco bene Tom' disse con un sorrisino.

'Anzi facciamolo un po divertire', si sedettero su una panchina con i piedi sul bordo e le gambe bene aperte.

'Gimmy, non lo meriteresti' disse 'vieni a leccarmi e guai se ti distrai'.

E mentre Gimmy lavorava di lingua tra le gambe di Lucy, lei giocava con la mano tra le gambe dell'amica che non aspettava altro.

Tom che guardava aveva un erezione colossale.

Poi guardando Tom ed indicando la ragazzina Lucy disse 'montala!'.

L'omone non aspettava altro, cominciò a prenderla alla pecorina e lei emise un urlo soffocato.

Non aveva mai avuto tra le gambe nulla di così grosso.

La scena era impressionate, l'omone era davvero il doppio di lei e si muoveva come un animale infoiato.

Si sentiva sventrata, sapeva quello a cui andava incontro ma non si aspettava nulla del genere.

Nel frattempo si era radunato un gruppo di curiosi, che nel parco non mancavano, che si godevano la scena masturbandosi.

Guardavano le donne eccitatissime sotto i loro abiti eleganti, ma soprattutto il nero all'opera.

Nel mentre arrivò sul posto anche Pablo.

Era un amico che portava al guinzaglio Elisa, una signora sessantenne ergastolana, lei per anni aveva subito di tutto e il suo corpo era conseguentemente sciupato, i seni grandi erano cadenti.

Il viso raggrinzito e il culo molle.

A suo tempo aveva fatto divertire tutti ma quello che era rimasto era un rottame, Pablo la portava in giro in cambio di qualche pompino, ...