183 - Nonno e zio stuprano la nipote Giulia
Data: 19/07/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... brividi di piacere, come una piccola e piacevolissima scossa elettrica, attraversarono il mio corpo facendolo vibrare. Insistetti ancora su quel rigido bocciolo, con le dita unite vi premetti sopra, lo sentii ritrarsi sotto al suo prepuzio, allora lo lasciai fuoriuscire nuovamente, lo sollecitai ancora ruotandovi sopra, poi, come spesso facevo, con l�indice ed il pollice strinsi il piccolo glande e lo tirai. Un dolore intenso ma al tempo stesso molto gradevole, mi fece accendere ancora di più, in quell�istante percepii fiumi di umori invadere la mia giovane vagina. Amavo in modo particolare, smettere per qualche istante per poi nuovamente ricominciare; spostai quindi la mano dalla figa e, unendo anche l�altra, lavorai a lungo sui capezzoli; li tirai, li rotolai, li strinsi forte, li resi altamente sensibili, quasi doloranti, poi, lentamente, levigando ancora con il palmo della mano la pelle tesa del mio ventre, scesi di nuovo verso il basso, ed un�altra volta, raggiunsi il punto centrale del mio piacere.Mi accorsi che, sotto la sapiente opera delle mie dita, il mio bacino autonomamente si muoveva simulando il coito, contrassi i muscoli pelvici ed altri abbondanti umori allagarono la mia tenera fessura. Percepii chiari i segnali dell�imminente godimento, sfarfallando sul clitoride, mossi le dita sempre più velocemente ed a quel punto avvertii galoppante il sopraggiungere dell�orgasmo; lo lasciai arrivare senza mai smettere di toccarmi, fui invasa e stordita da sensazioni ...
... forti ed ubriacanti, ma io, come di consueto, anche ad orgasmo raggiunto, continuai a masturbarmi, lo feci ancora e poi ancora, fin quando mi colse un vero sfinimento fisico e psicologico, allora, finalmente acquietata, lasciai cadere le mani sui fianchi, piegai le ginocchia accucciandomi con la schiena appoggiata alle fresche piastrelle. Ad occhi chiusi, godendomi il piacere appena raggiunto, ascoltai per interminabili minuti, il mio respiro affannoso, il tambureggiare insistito della pioggia sul vetro della finestra e lo scroscio dell�acqua della doccia, che cadendomi addosso pareva volesse nettarmi dal peccato appena commesso.Il sesso per me era tutto racchiuso in questi gesti solitari; gli unici partner che fino ad ora avevano avuto il piacere di sfiorare il mio corpo erano i polpastrelli delle mie ormai sapienti dita.Si, lo ammetto, qualche bacio scambiato con ragazzi adolescenti come me, qualche fuggevole toccamento appena accennato con un�amica, ma poi più nulla. Non è che i maschietti non apprezzassero la mia bellezza, anzi, di spasimanti ne avevo tanti, sia all�università, sia in azienda, dove alcuni dirigenti, anche alquanto anziani, avrebbero fatto carte false per portarmi a letto; ma io ero piuttosto riottosa a concedere confidenza a qualcuno, mi ritraevo come un riccio e chiusa in quel guscio, con gli aculei fuori, mi lasciavo scivolare addosso le parole, gli inviti ed i commenti, come se tutto fosse acqua che cade sulla pelle ed immediatamente scorre via. ...