183 - Nonno e zio stuprano la nipote Giulia
Data: 19/07/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... e non mi aveva ne vista ne sentita!!! Decisi di non pensarci più e mi infilai dei jeans bianchi, aderenti come una seconda pelle, quindi presi in mano il reggiseno, feci per indossarlo, poi lo buttai sul letto e mi misi addosso una maglietta larga di colore rosso. In effetti non avevo mai capito se era il reggiseno che mi reggeva le poppe o se erano le tette a reggere il reggiseno!! Tormentata da questo amletico dubbio, scesi le scale e tornai in cucina, mi sedetti davanti ad una bibita fresca alla menta che mi aveva preparato la nonna e la bevvi ingordamente.Da quel momento, la sete di conoscere della nonna, fu martellante e senza soluzione di continuità. Domande su domande, sui miei genitori, suo mio padre, che poi era pure suo figlio, sui miei fratelli, sulla scuola, sui miei diciotto anni, sui fidanzatini che avevo e che avevo avuto, insomma, mi pose una miriade di domande che per un�ora buona mi ossessionarono il cervello tenendomi occupata intensamente.Iniziammo a pranzare verso le tredici e trenta e io feci appena in tempo a mettermi in bocca il mio primo boccone di prosciutto e melone, che entrò in casa lo zio Matteo. Mi alzai e gli corsi incontro, gli buttai le braccia al collo e lo strinsi forte a me. Lui ricambiò con trasporto il mio abbraccio e poi si staccò da me e tenendomi le mani nelle sue, mi guardò attentamente.�La Giulia!!! Ma che ti sei diventata!!! Maremma maiala che tocco di gnocca che tu sei!!!!�Con queste sue espressioni piuttosto colorite lo zio ...
... Matteo mi attirò nuovamente fra le sue braccia e mi strinse affettuosamente, oserei dire, fors�anche un po� troppo affettuosamente.Mi risedetti a tavola ed al mio fianco venne ad accomodarsi lo zio Matteo. Pranzammo allegramente gustando degli spaghetti allo scoglio prelibatissimi e come secondo la nonna portò in tavola delle bistecche di �Chianina� appena scottate con delle patate al forno cosparse di un trito di erbe aromatiche. Dopo pranzo restammo a chiacchierare e parlammo delle mie vicissitudini da giovinetta in quella grande cascina.Ogni tanto, lo zio, mentre mi parlava, si voltava verso di me e mi appoggiava confidenzialmente una mano sulla coscia lasciandocela per qualche minuto. Avevo perso l�abitudine a quella familiarità affettuosa da parte dei miei parenti toscani. Anche il nonno, spesso, da più piccola, mi dava un paio di sculacciate scherzose mettendomi una mano sotto la gonna. L�avevo detto alla mamma e lei mi aveva spiegato che non c�era in questo nulla di male, era un modo amorevole e tenero per significare il loro amore per me. In effetti, a dire il vero, lo faceva anche la nonna , lo stesso identico gesto. Il nonno, faceva poi la stessa cosa anche con la mamma e papà ed alle loro proteste, lui aveva spiegato che erano gesti confidenziali ed abituali per le usanze della loro famiglia e che in fondo significavano solo amore ed affetto profondo.Così, memore delle esperienze da fanciulla non diedi peso ai gesti dello zio e lo lasciai fare.Con la complicità dello ...