1. Il Corpo, il Verbo e la Mente |4/8| La donna senza Volti


    Data: 19/07/2019, Categorie: Masturbazione Autore: Miss Ehrenfeld, Fonte: EroticiRacconti

    Mi ritengo una donna fortunata, dopo tutto. Perché, direte voi? La mia più grande fortuna sta nel fatto che non ho subito alcun deficit cognitivo, dopo l'incidente. Sono sempre rimasta molto lucida, sebbene non riuscissi più a guardare in faccia le persone. All'inizio fu traumatico, lo ammetto. Tutti i familiari diventarono perfetti sconosciuti. Chiunque mi fermasse per strada sembrava quasi scocciato all'idea che io non potessi riconoscerlo. Bla bla bla. La verità è che in fondo ci si abitua a tutto. Ho una sindrome che in gergo chiamano “prosopoagnosia”. In realtà i medici mi spiegarono che questo termine rappresenta solo il sintomo. La mia vera malattia è un danno corticale a livello del giro fusiforme a seguito di trauma cranico. Ciò di cui soffro in termini squisitamente neurologici è definita “Prosopoagnosia appercettiva”. Infatti, per me i volti hanno smesso di avere alcun senso. Non sono in grado di carpire informazioni circa la familiarità o lo stato d'animo di una persona guardandola in viso. E' un po' come se avessi perso la capacità di verificare l'identità di chiunque. Conobbi la dottoressa Ehrenfeld subito dopo l'inizio della malattia. Ai tempi stavo con qualcuno di cui non ricordo neanche il volto. Fu lui a suggerirmi di rivolgermi a lei per poter in un certo senso trovare metodi alternativi che mi facessero convivere col mio disturbo. La dottoressa fu in gamba, all'inizio. Seppe consigliarmi alcuni trucchetti. Io ero sempre stata molto scrupolosa e attenta ...
    ... nel seguire i suoi consigli. Imparai tanto dal contatto non visivo con le persone. Si impara ad ascoltare molto di più. Si impara a interpretare i segnali ambientali molto più efficacemente. Si impara a non fidarsi mai di nessuno e soprattutto si impara a non giudicare. Luciano De Crescenzo ne soffre esattamente come me. Perfino Brad Pitt ha la mia stessa sindrome, cercate pure se volete conferma! Io non mi sento una disabile. Semplicemente vedo il mondo da un'altra prospettiva. La mia identità non coincide più con il mio aspetto fisico. La mia identità adesso coincide con le mie azioni. Io sono in grado di percepire me stessa e il mondo attraverso altri sensi, come farebbe un cieco, col vantaggio che so quando diventa verde per poter attraversare la strada e so apprezzare un bel tramonto. Perchè vi racconto tutto questo? Soltanto voi potreste capirmi... voi e la mia psicoanalista, ovviamente. Abbandonai il mio ragazzo poiché per me era un anonimo qualsiasi. Avevo perso qualsiasi interesse in lui. Fu drammatico, forse. Me ne andai di casa un giorno e non feci più ritorno. Ciò che mi appassionava adesso era il volto nuovo che assumevo io, ogni giorno. Potevo scegliere chi ero, senza pormi alcun problema estetico. Mi guardavo allo specchio e vedevo un volto anonimo, vuoto e privo di riferimenti. Ogni volta era come guardare un estraneo. Sapevo di essere io. Sapevo pure di poter immaginare di parlare con altre persone. Fu così che iniziò la scoperta di me stessa, sotto altri punti ...
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