1. Il Corpo, il Verbo e la Mente |4/8| La donna senza Volti


    Data: 19/07/2019, Categorie: Masturbazione Autore: Miss Ehrenfeld, Fonte: EroticiRacconti

    ... di vista. All'inizio capitò quasi per caso. Ero nuda, davanti lo specchio. Notai che le fattezze del mio corpo ben si sposavano con quelle di una ragazza di mia conoscenza, ma di cui ovviamente non ricordavo il nome né il viso. Iniziai a massaggiarmi, lentamente. Assaporai ogni istante mentre le mie dita scorrevano lungo il collo, solleticando i capezzoli e soffermandosi sul pube. Ogni volta che chiudevo gli occhi sembrava che nuove emozioni stessero per scoppiare tutte insieme. La prima volta che mi masturbai davanti lo specchio venni in 30 secondi. Era stato sublime. Una vera rivelazione. Da quel giorno, ogni giorno per me era una nuova scoperta. Potevo decidere chi ero e procurarmi piacere sapendo perfettamente di essere da sola e contemporaneamente in compagnia. Potevo essere una regina. Un avvocato. Una contadina. Potevo vestirmi in vari modi per provocare nuova eccitazione. Una volta decisi di indossare un vestitino bianco e celeste e di fare uno spogliarello soltanto per me. Feci svolazzare la gonna con euforia, davanti lo specchio. Abbassavo le mutandine e sorridevo all'idea di cosa avrei potuto scoprire di nuovo. D'altronde, era sempre la stessa fica. La mia fica. Eppure, ogni giorno era una fica diversa. E io me ne approfittavo. Io godevo. La mia mente raggiungeva momenti di estasi assoluta. Iniziai a comprare diversi oggettini. Alcuni di forma classica, altri più estrosi. Uno di questi aveva una estremità accessoria a forma di coniglietto che permetteva la ...
    ... stimolazione contemporanea del clitoride e della vagina. Per i momenti più temerari, potevo ruotarlo di 180 gradi e coinvolgere anche la porta sul retro. Io le chiamavo le gite al Paese delle meraviglie. Ed era un coniglietto a portarmici, ogni volta. Una volta attaccai il filo di alcune palline anali alla testata del letto, introdussi le palline tutte in una volta e poi iniziai a camminare carponi, molto lentamente, sul materasso. Ogni centimetro che mi allontanava dalla parete era un momento di puro piacere. Sentivo lo sfintere allargarsi pian pianino fino a che il diametro della pallina permettesse il massimo della distensione. A quel punto mi fermavo e cercavo lo sguardo del mio doppio allo specchio. Sorrideva, maliziosamente. E sorridevo anche io. Lei lo faceva a me e io lo facevo a lei. Era la nostra intimità, il nostro segreto attraverso lo specchio. Entrambe la stessa persona. Uniti da un volto indefinito. Con uno scatto, facevo uscire la prima pallina e dunque il ciclo ricominciava, fino a che non le avessi espulse tutte. Mi divertivo parecchio e il mio umore ne giovava grandemente. Per questo motivo ero molto legata alla mia condizione. Avevo raggiunto un grado di confidenza con me stessa che prima non ero in grado di percepire. Mi ero finalmente adattata a un nuovo stile di vita, dove al centro di tutto ponevo me stessa e tutte le mie altre versioni attraverso lo specchio. Poi accadde la tragedia. Quel pomeriggio, quel dannato pomeriggio. In una strada affollata, in mezzo ...