Il nuovo collega
Data: 20/07/2019,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: dusty, Fonte: RaccontiMilu
... non so chi al telefono. Odioso, pieno di sé, un bello che sa di esserlo. Il tipo di persona che io non sopporto e di solito evito come la peste. Stasera ho fatto particolarmente tardi e se non mi sbrigo il mio turno di nuoto finirà quando sono già cominciati i corsi dei bambini, meglio uscire in fretta e lasciare che chiuda il lampadato. Spengo tutto e me ne vado.Ieri sera mi sono sfogata per bene col nuoto, ho dormito come un angioletto e oggi mi sono ripromessa di essere un pochino più amichevole col nuovo collega. In fin dei conti due mesi non sono moltissimi e magari sotto quel faccino da pubblicità antirughe ci si trova qualcosa. Spero che l’mp3 abbia ancora un po’ di carica, ieri devo averlo lasciato in ufficio e non mi sono portata il cavetto per collegarlo al pc. Quando arrivo la scrivania di fronte alla mia è ancora stranamente vuota. Magari qualche commissione da fare fuori e un po’ di pace per me.Ero certa di aver lasciato l’mp3 sulla scrivania, proprio vicino al portatile, ma ad una prima occhiata non ve n’è traccia. Appena mi siedo noto il post-it.“Anch’io sono amante di “quella cosa” quando torno possiamo discuterne un po’”Cazzo. Andrea. Deve aver trovato il mio mp3 e deve anche averlo usato. Niente di che, ma deve aver sentito anche qualche canzone che non si addice esattamente ad una ragazza col faccino innocente come me. Il riferimento a “Quella cosa” è più che esplicito…”la più sincera canzone d’amore”…un inno alla figa insomma. Non che sia lesbica, ma è ...
... una canzone che mi diverte, la trovo addirittura intelligente, a modo suo. Oddio…speriamo non gli venga in mente di ascoltare altro, potrebbe trovarci di peggio. E poi chi lo sente quando torna?A metà mattina capisco che l’assenza del collega sarà prolungata, meglio così... in pausa pranzo non esco, ho un paio di cose da finire e posso godere della tranquillità dell’ufficio in solitudine… finisco il lavoro, i colleghi non torneranno prima di una mezz’ora… e visto che non c’è nessuno, c’è un’altra cosetta che posso fare in solitudine… mi sfilo rapidamente gli slip, per fortuna oggi ho messo una gonna, anche piuttosto larga.. tolgo le scarpe e appoggio i miei piedini sulla scrivania, ben distanziati, le ginocchia piegate… se qualcuno aprisse la porta ora, vedrebbe esattamente la mia figa. Reclino per quanto possibile lo schienale e comincio a masturbarmi. Non ho voglia di stare molto tempo a toccarmi, inizio subito a fantasticare, godendo dei miei tocchi. Infilo prima un dito e poi due, sono bagnata… passo a solleticare il clitoride, gonfio, scivoloso… torno più giù, mentre inizio ad ansimare. Basta cosi. Le mie dita risalgono e si concentrano in quel magico punto fino all’orgasmo.Poi apro gli occhi. E lui è lì. No, non sulla porta. Non con la faccia sconvolta. È lì. Seduto alla sua scrivania. Con un sorrisino ironico. E mi guarda in faccia. Se stesse guardando direttamente tra le mie gambe sarei meno in imbarazzo. E io che faccio? Resto lì impalata, a gambe spalancate, con una ...