Il nuovo collega
Data: 20/07/2019,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: dusty, Fonte: RaccontiMilu
... mano impiastricciata a mezz’aria.“Perché non lecchi quelle magnifiche dita?”E io lo faccio…Si alza, pochi passi ed è davanti a me, ha uno sguardo… non so, c’è qualcosa di diverso, qualcosa che mi dice che se lo lascio fare non me ne pentirò. Come se fossi nella posizione di decidere cosa fare! Dal corridoio si sentono le voci dei colleghi che stanno rientrando, appena apro la bocca per parlare lui è più veloce di me“Tranquilla, ho chiuso a chiave. Vieni qui.”Mi alzo, un po’ instabile sulle gambe, la gonna ricade al suo posto. Se entrasse qualcuno ora, non si accorgerebbe di nulla. Faccio il giro alla scrivania e sono davanti a lui. La mia mente ritiene normale, quasi ovvio, che lui da me ora pretenda un pompino. Sto per inginocchiarmi davanti a lui, ma mi ferma. Mi tiene saldamente per le braccia, tirandomi verso di lui, fino a trovarmi petto a petto. In quel momento mi accorgo che stamattina ho dimenticato il reggiseno, ho i capezzoli che sembrano bucare la stoffa della camicetta, non può non essersene accorto. Non so più cosa aspettarmi, lo guardo con un’aria forse un po’ spaventata, quando improvvisamente sento le sue mani scendere decise sulle mie natiche, le afferra, le stringe, le strizza. Un attimo dopo ho la sua lingua in bocca.Il tempo di un bacio profondo e mi gira verso la scrivania, costringendomi a piegare il busto sopra le scartoffie e così facendo a spingere il culo verso il suo bacino, dove avverto distintamente la sua erezione. Mi sorprendo a pensare che ...
... dev’essere ben dotato, quella situazione inizia a non dispiacermi più di tanto, o forse non mi è mai dispiaciuta.La sua mano non si fa nessuno scrupolo, punta direttamente ad arrivare tra le mie cosce senza soste intermedie. E quando è lì, la meraviglia è per entrambi. Non so se per quello che stavo facendo prima che arrivasse lui o per la situazione che si è creata ora, ma i suoi polpastrelli si immergono direttamente nel mio piacere liquido. Sento il rumore delle sue dita che nuotano nei miei umori…una cosa un po’ oscena…Senza pensarci troppo mi alza la gonna sulla schiena. In questo modo sono completamente nuda, esposta, offerta, almeno dalla vita in giù. Pare apprezzare il fatto di trovarmi interamente depilata. Mentre sinceramente, ora, io apprezzerei molto il suo cazzo. Le sue dita si sono fermate, sento un rumore che potrebbe essere di cintura… e pochi istanti dopo avverto qualcosa di particolarmente duro e caldo appoggiarsi alla mia figa… mi lascio sfuggire un gemito, allungo una mano dietro di me e lo sento, mi faccio una vaga idea di come sia… lo guido verso la mia fighetta e spingo verso di lui..Non devo attendere molto, subito dopo anche lui da una spinta verso di me e lo sento scivolare dentro senza nessuna difficoltà. Mi sta scopando. Non ci posso credere. Io lo odio. Ci avrò scambiato quattro frasi in tre giorni. Non lo sopporto. E mi sta facendo godere. Mi ricorda che siamo in ufficio e di là ci sono gli altri. Cerco di moderare i gemiti… mentre il suo cazzo mi ...