La mia collega d'ufficio, un anno dopo
Data: 22/07/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Max8282
... il momento, attacca con un "E poi anche tu...". Nell'auto c'è un attimo di silenzio, in cuor mio ho capito dove voglia andare a parare ma, un po' codardamente, non ho il coraggio di aprire bocca e lascio che continui "Anche tu da quando siamo stati insieme, hai cambiato atteggiamento nei miei confronti e devo confessarti che un po' mi hai deluso. Ci eravamo ripromessi che sarebbe tornato tutto come una volta, saremmo tornati i colleghi/amici complici di un tempo e invece...". Altro momento di silenzio, ma stavolta so di non poter non parlare "Hai ragione, ti assicuro che ci ho provato...ma è evidente che ormai le cose tra noi siano cambiate. Da quella sera non ce la faccio a non pensare a ciò che è accaduto, quando mi fai notare la scollatura, quanto è stretta la gonna o anche solo quando cammini per l'ufficio sculettando, solo per farmi fare una delle mie solite battute...insomma, io con la mente ti rivedo lì, completamente nuda sulla mia scrivania e poi ripenso a tutto ciò che è accaduto e temo che sarà sempre così, per cui...scusami, non lo faccio apposta ma è più forte di me!". Mentre ancora sto finendo di dirlo, già mi sento più sollevato, ho l'impressione di essermi tolto un grosso peso ora che dopo un anno sono riuscito a vuotare il sacco e a smettere di mentire, in primis a me stesso. Per il resto del viaggio restiamo in silenzio, totalmente assorti nei nostri pensieri. Fortunatamente S. non abita troppo lontano dallo studio e nonostante la nevicata, ben presto ...
... arriviamo davanti a casa sua. "Credo che ti convenga portare l'auto nel box, se entriamo a piedi dal vialetto c'è il rischio che i vicini ti vedano" mi dice lei senza tradire la minima emozione,."Scusa? Non capisco..." farfuglio io sorpreso ma lei con il suo solito piglio deciso "Insomma! Vuoi vedere o no se le indosso?". In quell'istante mi rendo conto che nella mia testa ormai il dubbio non si pone nemmeno più, per cui faccio il giro attorno alla casa e, dopo esserci assicurati che nessuno ci stesse osservando, entro in garage e parcheggio la mia vettura accanto a quella del marito. Devo ammettere che quella "violazione" del regno del suo uomo (che ho avuto modo di conoscere e non mi è troppo simpatico, forse anche solo per motivi di "concorrenza") non fa che aumentare il livello di eccitazione che già aveva avuto una clamorosa impennata non appena S. mi aveva proposto di entrare. E' la prima volta che entro in casa sua, dal garage si passa direttamente alla lavanderia, dove osservo S. mentre si leva gli scarponcini e i calzini bianchi (anche quelli non proprio sexy ma giustificati dalla giornata particolare). Sto per chiederle se vuole che io faccia altrettanto quando improvvisamente si abbassa i leggings, fa un saltello piegandosi in avanti e con entrambe le mani alza leggermente il maglione esclamando "Tadam!". Come sempre resto ammaliato dal suo meraviglioso lato b. "Allora le indossi" farfuglio restando inebetito con la bocca spalancata "Guarda bene" risponde lei con il suo ...