La mia ragazza (5)
Data: 24/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Re Artù
LA MIA RAGAZZA (5) Ritenni di poter osare di più e le saggiai con il medio la figa: era bagnatissima e calda, infilai un altro dito e Katia si abbandonò, flettendo un poco le ginocchia, sospirando e chiudendo gli occhi. Passai le mano sulle sue cosce vellutate e raggiunsi il culo duro e tornito, le abbassai le mutandine e, se fosse stato per me, l'avrei presa seduta stante contro lo stipite della porta, ma ero sempre frenato dalla paura di rovinare tutto. Oh che pippa, direte, dai scopala!! Ma vorrei vedere voi nella mia situazione: avere fra le mani una gnocca da dieci e lode e vedersela sfuggire per troppa irruenza: non me lo sarei mai perdonato. Ma riprendiamo con ordine le vicende di quella sera: le mie mani carezzavano il suo pube depilato, con qualche digressione sul clitoride e sentivo che Katia si andava sciogliendo sempre più; all'improvviso mi fermò le mani, temetti di essere andato oltre ma lei mi sussurrò:” Aspetta un attimo, voglio vedere coma va a finire con quei tre” e mi indicò con un gesto del viso l'interno della stanza da pranzo, dove la situazione era ancora cambiata: ora mia madre era sdraiata sopra Francesco che la inculava e riceveva nella figa l'asta del trans, leccandole (gli), al contempo, i seni che ballavano strofinandosi ai suoi. Proseguirono in quella posizione per diversi minuti, fra i gridolini di piacere della mamma e l'ansimare crescente dei due; capii che mancava poco all'epilogo ed infatti di lì a poco uscirono entrambi da quel corpo che ...
... avevo imparato a conoscere, e si posizionarono all'altezza del viso di mia madre smanettandosi sempre più forte: lei per altro non sapendo chi per primo avrebbe raggiunto l'orgasmo si limitò ad aprire la bocca e tirare fuori la lingua, con lo sguardo un poco perso e le mani che sparivano in mezzo alle cosce ben divaricate: era uno spettacolo favoloso e capii che anche Katia ne era affascinata, mi si era messa davanti e mi strusciava il culo sulla patta: forse era il suo modo di comunicare che era eccitata, perchè non era la prima volta che si metteva in quella posizione (vedi cap. precedente n.d.a.). I tre raggiunsero quasi all'unisono l'orgasmo: prima i due maschietti, insomma quelli dotati di cazzo, che imbrattarono il viso di mia madre coprendolo interamente dagli occhi al mento di sperma mentre lei si inarcava spargendo sul tavolo un liquido chiaro: li rivolle entrambi in bocca per ripulirli per bene e poi non contenta, strusciando sul tavolo, raccolse anche il suo di liquido, che si mischiava con lo sperma che le colava dal viso. Noi non potemmo più: quest'ultima mossa di mia madre, oltre che prenderci alla sprovvista, fece alzare al massimo la nostra libido: il seno di Katia si alzava ed abbassava a ritmo frenetico, quasi le strappai la camicetta ed il reggiseno, liberando i due globi duri e con i capezzoli ritti per il desiderio, si inginocchiò e si impossessò del mio cazzo portandoselo alla bocca e succhiandolo avidamente: ma io volevo scoparla e glielo dissi: “Si, ...