La mia ragazza (5)
Data: 24/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Re Artù
... barcollare e a me produsse un dolore lancinante alla mano. Antonella si precipitò nella stanza abbracciò Luigi e mi disse:”Sei pazzo?” ed insieme uscirono. “Mi dispiace, Katia, non so che sia loro passato per la mente! So che i costumi sessuali della famiglia sono, a dir poco, strani e contorti, ma non devono coinvolgerti.” Katia arrossì e mi confessò che aveva avuto un rapporto con mia sorella (come se non lo sapessi); la sua confessione, comunque, mi fece piacere ed, fintamente scandalizzato, bonariamente la rimbrottai, e le chiesi di non prendere più iniziative senza la mia presenza od almeno senza prima avvertirmi. Fece un cenno di assenso e mi baciò la mano offesa, strappandomi una smorfia di dolore. “Aspetta un momento, siediti, torno subito.” Mi sedetti sul letto e poco dopo Katia tornò con una borsa del ghiaccio, me la mise sulla mano per impedirle di gonfiarsi, si sedette vicino a me, mi guadò intensamente negli occhi e dolcemente mi baciò: era proprio bellissima, me ne ero innamorato. “Da questo momento non sarai più costretta a servire in questa casa, se tu lo vuoi, sei la mia ragazza, farai parte della famiglia; oddio non so se è una bella idea!!!” e scoppiammo a ridere. “ Si lo voglio!” mi sussurrò all'orecchio e poi ci baciammo ancora. Si lasciò cadere lunga sul letto e mentre ancora eravamo uniti in un bacio senza fine, le slacciai la camicetta e le tolsi il reggiseno, poi memore di film come 9 settimane e ½, presi un cubetto di ghiaccio e glielo feci ...
... gocciolare sul capezzolo bruno, poi glielo passai fra i seni sino a raggiungere un ombelico perfetto, lei stava ad occhi chiusi, si slacciò il gonnellino e se lo sfilò, mostrando un ventre piatto che terminava in un pube gonfio coperto da mutandine di cotone bianco, che mettevano ancora più in risalto lo scuro della sua pelle. Le abbassai gli slip sfilandoglieli dai piedi, poi le feci allargare le gambe e presi a leccarle le grandi labbra vellutate, ogni tanto forzandole per introdurre la lingua. Lei mi prese dietro la nuca e mi spinse con forza sulla sua figa, che seguitai ad umettare fino a quando anche lei partecipò ad inumidirla con una abbondante secrezione di umori, che mi lasciai scivolare in bocca e che poi riportai alla sua bocca con un bacio focoso. Katia, sorridendo, mi slacciò i pantaloni :” Lascia fare a me, che sei infortunato!” mi disse togliendomi la maglietta e gli altri indumenti, mi fece sdraiare sopra di lei, mi allacciò le reni con le gambe e pose la figa perfettamente in linea con il mio cazzo facilitandomi il compito di penetrarla: cosa che feci con la massima dolcezza possibile; una volta entrato rimasi immobile, gustando quell'ambiente vellutato che circondava la mia virilità, era una sensazione che non avevo mai provato; aprì gli occhi, aveva uno sguardo che non sapevo interpretare: fu lei a dare il segnale: con i talloni, facendo forza sulle mie chiappe, mi invitò ad iniziare un dolcissimo su e giù, ed ogni volta spingeva più forte. Poi senza che il mio ...