Zio marco
Data: 25/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: michiamanotu
... me. Si avvicina, sento di nuovo quell’odore forte e maschile che mi inebria. Non so perché ma arrossisco e il mio cuore comincia a battere forte, poi sento la sua mano passarmi attraverso i capelli.
“Guarda come hai i capelli, te li sei arruffati tutti togliendo la maglia!” Dice sorridendo.
Mi guardo ad uno specchio che ho di fronte. I miei capelli biondi sono tutti scompgliati. Zio Marco me li aggiusta e poi, scostando la mano, con grande nonchalance si toglie le mutande. Ancora seduto per qualche secondo ho il suo uccello a qualche centimetro dalla faccia. È estremamente largo e venoso. Le palle sono cadenti e grosse, il pube pieno di pelo nero. Dentro le mutande il mio cazzo si risveglia e diventa duro in un istante. Ho voluto negarlo a me stesso in tutti i modi possibili, ci ho provato per tantissimo tempo, ma non posso più fingere. Zio Marco mi eccita, mi eccita come nessun altro.
“Allora, non vieni sotto la doccia?” Mi chiede.
Annuisco, meccanicamente mi alzo e mi avvio verso le docce. Lui mi segue. Sento in qualche modo il suo sguardo posato su di me mentre mi muovo e inconsciamente cerco di rendere la mia camminata più sexy, più appetibile. Cerco di far si che il mio culetto rotondo, femminile e sodo attiri la sua attenzione. Ecco che succede quello che temevo più di ogni altra cosa: la troia che è in me sta venendo fuori. Non volevo che succedesse con lo zio, ho già avuto diversi uomini più grandi, ma lui… lui non lo avevo mai voluto prendere in ...
... considerazione.
“Non ti togli le mutande?” Mi chiede prima di arrivare alle docce.
“Oh, certo!” Dico senza girarmi, poi inizio a sfilarle. Faccio si che scorrano sul culetto scoprendolo lentamente, per poi lasciarle cadere subito a terra una volta scoperto. Mi chino a raccoglierle. Il mio cazzo è ancora duro e credo che lo zio se ne sia reso conto vedendomi chinare. Mi giro e noto che il suo non è da meno. Non ci credo, l’ho eccitato. Zio mi trova attraente. Ho superato una linea che forse non avrei dovuto: quale troia, per quanto perversa, si sarebbe mai sognata di tentare di sedurre l’amico di una vita del padre? Io a quanto pare.
“Andrea…” sussurra Zio Marco non sapendo cosa dire.
Io gli sorrido. Non voglio che si senta a disagio in questa situazione. Dentro di me ormai spero ardentemente che mi lasci giocare con quell’uccellone turgido di almeno diciotto centimetri. Entriamo in doccia, entrambi completamente nudi e duri. Il mio uccellino sui dodici centimetri, non troppo grosso, scompare se confrontato alla mazza eretta dell’uomo accanto a me.
“Andrea, lo so cosa ti piace”, mi dice lui tutto ad un tratto.
“Che vuoi dire zio?” Chiedo, mentre fisso la cappella rossa e pulsante che ha fra le gambe.
“Su Romeo. Su Grindr. Ti ho riconosciuto. Io non ho immagini di me, ma tu hai il viso. Ho visto i tuoi profili, le descrizioni, ho visto che cerchi uomini maturi, che ti eccita farti sottomettere, umiliare…”, mi spiega.
Rimango di sasso, non immaginavo che le cose ...