Leccami il culo! - 2
Data: 26/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... che potevo e riprendendo il lavoro di slinguamento e di ripulitura. Intanto, con la destra avevo impugnato la mazza a metà, avviando un lento movimento masturbatorio, mentre con la sinistra gli carezzavo con libidinosa dolcezza i coglioni ancora schiacciati dall’elastico degli slip, che siccome mi davano impaccio, presi per la cintura e feci per strattonarglieli giù.
Mister, allora, mi agevolò sollevando il sedere; così, glieli sfilai del tutto, mettendomeli poi al collo, per continuare a respirarne l’aroma, e tornando ad occuparmi di quella magnifica tavola imbandita. Lo scroto ricadeva adesso molle e pesante. Ne leccai la pelle salaticcia di sudore e risucchiai in bocca uno degli ovuli, rotolandomelo fra la lingua e il palato. Fu in quel momento, che Mister sollevò le gambe, ripiegandosele sul petto e scodellandomi il pertugio semiaperto davanti alla faccia sbalordita.
“Leccami il culo, frocio!, disse con voce strozzata.
Rimasi un momento a fissare allucinato quel forellino roseo e grinzoso, mentre un’ondata di libidine folle mi sferzava il sangue.
“Dai, frocio, leccami il culo! – ripeté lui smanioso, contraendomelo a pochi centimetri dal naso - a voi culattoni piace leccare il culo del maschio, lo so… Dai, fammi sentire la lingua!”
Allora feci un profondo respiro e poggiai le labbra su quella boccuccia fremente. La sentii calda, umida, morbida… Quasi animata di vita propria, la mia lingua si spinse avanti e scivolò nella tenera apertura come nel ...
... burro.
“Oh… sì… puttana! – sospirò Mister – Vai avanti così… vai dentro con la lingua! Dai, frocio, mangiami il buco del culo… fottimi con la lingua!... Oh… Fammi vedere quanto sei bravo!”
E io spinsi dentro la lingua finché potei, facendolo gemere: non immaginavo d’averla così lunga… E non immaginavo che un maschio come lui potesse godere così tanto di culo. Di quello che seguì ho solo un ricordo confuso.
Ricordo d’aver affondato il volto fra le sue natiche, d’aver incollato la bocca al suo buco e d’aver cominciato a dardeggiare la lingua dentro e fuori quel condotto caldissimo; ricordo che Mister gemeva e sospirava in preda ad una fregola incontrollabile, e mi incitava con parole sempre più oscene e sempre più eccitanti; ricordo che ogni tanto staccavo la bocca dal pertugio per leccarglielo tutt’attorno, per morderglielo con famelica voluttà, e lui gemeva e sguaiolava di dolore e di piacere; ricordo che il suo buco mi si disfaceva in bocca come di burro, sempre più aperto alla mia frenetica esplorazione. Ricordo confusamente la soffice levigatezza delle pareti anali, che la mia lingua spalmava
di saliva; ricordo Mister che si rotolava sul letto sospirando come in preda al delirio, e io che rotolavo con lui, tenendolo abbrancato in vita con le braccia, senza mai staccare la bocca dal suo meraviglioso buco, ormai più aperto e molle di una figa!
Poi, d’un tratto, Mister si irrigidì, lo sfintere gli si contrasse, strizzandomi la lingua.
“Sborro… cazzo… sborro!... – ansimò ...