La ragazza dai capelli rossi 5
Data: 29/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Perseus
... ciò che faccio? Com’è non poter far nulla se non parlare e parlare e parlare? Deve essere lunga far sera, eh?” Vaffanculo. Probabilmente per la prima volta in vita sua, c’è silenzio. Mite, quieto, amabile silenzio. E, finalmente, l’uscio si chiude alle sue spalle. La televisione è accesa su Virgin Radio TV e Smoke on the Water si avvia sulle note finali. Nell’aria un profumo leggero e appetitoso che, di colpo, fa ricordare a Vittorio che non ha pranzato e che sarebbe ora di mettere qualcosa sotto i denti. Fa qualche passo in casa sua, guardandosi attorno. Non vi è alcun dubbio che sia tutto più pulito e in ordine di come l’aveva lasciato. Il divano letto è stato rifatto con cura, le coperte piegate e posate con cura da una parte. Sul fuoco una pentola chiusa tiene il calore sul fornello acceso al minimo. Di Maria nessuna traccia. È tutto così strano. I Deep Purple lasciano spazio alla voce di Mercury e “Another one bites the dust”. Si avvicina alla pentola, fa per alzare il coperchio. “Ehi, non si sbircia!” Vittorio si raddrizza di colpo, come un bambino sorpreso a rubare i biscotti. E Maria è lì, sulla soglia del piccolo corridoio che porta alla zona notte, e lui rimane come folgorato, rapito e sorpreso, da quella visione. I lunghi capelli rossi sono raccolti in una crocchia, con solo un ciuffetto ribelle che le scivola furbetto lungo la guancia sinistra. I grandi occhi verdi sono lì, fissi su di lui, splendenti e divertiti. Il sorriso le illumina quel viso spolverato da ...
... efelidi e fa sembrare tutto il resto del mondo sbiadito e privo di significato. La pelle candida svanisce sotto la camicia, una delle sue camicie, una delle preferite, da cui spuntano due cosce inevitabilmente invitanti. L’effetto, nel suo complesso, è stupefacente e Vittorio si rende conto di essere vittima del fascino di quella ragazza. E capisce. È stata la luce maliziosa e intelligente che brilla in quei due occhi verdi a catturarlo, come una malia di un tempo passato, come il canto delle sirene catturava gli ignari marinai. A quel paese il mondo intero! Vorrebbe solo abbracciarla, baciarla e unirsi a lei, regalandole un piacere infinito e perdendosi dentro di lei. Vorrebbe dirle mille e altre mille cose. “Ciao…”, è tutto quello che riesce a dire. “Non ti ho sentito entrare… Ero in bagno che finivo di sistemarmi…” E sorride. Quel sorriso semplice, disarmante, di fronte al quale lui si sente nudo e senza difese. Vorrebbe chiederle cosa ci sia da sistemare ma, quando la fanciulla si muove, con la camicia che ondeggia lungo le sue forme, le facoltà mentali di Vittorio precipitano. “Figurati, non c’è problema…” Maria si avvicina. È scalza, cammina con il peso spostato sulle punte, senza appoggiare i talloni. La guarda, l’osserva, la ammira. “Ti sta molto bene…” “Grazie. Ho lavato i miei panni, ma non sono ancora asciutti. Così… ho agito di testa mia, scusa, ma non avevo un cambio e…” La ragazza abbassa lo sguardo, sentendosi in colpa per il suo comportamento. Vittorio alza una ...