Sei parte di me 6
Data: 29/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: valentinopiccolino
Questa è la storia vera e realmente accaduta di due ragazzini, come gli altri, che, nel pieno della loro adolescenza hanno vissuto un’intensa storia d’amore gay e di, seppur molto giovane, sesso: io e il mio migliore amico Lorenzo (e tante altre avventure!). Preciso che nulla in questo racconto è stato inventato, nemmeno i nomi.
Mi trovavo di fronte a un ragazzo completamente nudo, senza peli (se non due cespugli molto molto folti sotto le ascelle e una corta peluria pubica), timido, palesemente impaurito e con un piccolo, ma allungato e stretto pene infantile di 5 o forse 6 centimetri. Era circondato da corti peli pubici, ricci e castani, solo alla base del pene. Il suo minuscolo membro era caratterizzato da un lungo prepuzio scuro che pendeva a destra. In un nano secondo mi vennero in mente tutti i miei ricordi con Lorenzo. Alex era il mio esatto ritratto.
Forse perché ero rimasto lì fermo a pensare per troppo tempo, Alex fece per tirarsi su le mutande. Io lo bloccai, gli dissi che era molto bello, che mi ricordava molto me. Gli dissi che anche io, alla sua età ebbi il mio primo rapporto sessuale. Così gli presi le spalle e lo feci inginocchiare dinanzi a me. Avvicinai la sua testa al mio pene. Mi fece un pompino.
Non gli ci stava tutto in bocca. Arrivava ad un paio di centimetri dalla cappella. Si vedeva che era una vergine: usava ancora i denti ed era scoordinato. Infatti non me lo fece neanche indurire.
Un ragazzino, ancora bambino, che teneva in bocca un ...
... pesce molle e peloso. Così lo feci alzare. Io rimasi seduto. Lo baciai. Forse era questo il suo primo bacio. Non sapeva come comportarsi. Mi staccai, lo feci sedere sul letto e io mi misi in ginocchio. Presi il suo mini-pene con due dita e lo misi in bocca. Non potevo neanche fare avanti e indietro con la bocca, perché se no mi usciva. Così lo tenni in bocca e giocai con la lingua e il suo prepuzio. In poco meno di cinque minuti era già venuto. Così mi staccai e vidi che il suo pene era diventato duro e misurava ora 8 centimetri circa. Lo presi delicatamente e lo invitai a mettersi a gattoni sul letto. Indossai il mio preservativo, che portavo sempre con me, mi smanettai un po’ per indurirlo mentre gli leccavo il suo buco del culo ancora serrato. Dopo poco glielo infilai. Questa volta ero io che inculavo gli altri. Era strano. Lui urlava. Andai avanti per poco, poi smisi, ci pulimmo e me ne andai.
Non lo vidi più per un paio di giorni. Poi un giorno mi arrivò un messaggio di Lorenzo dove c’era una foto con il suo cazzo molle e sotto c’era scritto: “Mi manchi. Quand’è che me lo tiri su?” Io non gli risposi. Ero nervoso. Mi ero quasi dimenticato di lui. Decisi di andare da Alex. Decisi anche di trattarlo male, di fare sesso violento con lui, di dominarlo. Presi delle cose e andai a casa sua. Non c’era nessun altro da lui. Entrai, lo salutai e andai nella sua stanza. Lo presi per il collo con la mano sinistra e lo portai al muro. Con l’altra mano gli tirai uno schiaffo bello ...