L'occhio indiscreto
Data: 29/07/2019,
Categorie:
Voyeur
Autore: passepartout, Fonte: EroticiRacconti
... dedicata ma aveva preso a rispondere solo ai suoi post e sembrava una persona molto cortese, Sarah aveva raccontato la sua vicissitudini e lui era stato comprensivo, aveva dispensato consigli e conforto e lei l’aveva apprezzato, tanto più che il forum sembrava essersi svuotato, erano rimasti solo loro due in quella sezione, facendola diventare una chat. Poi se ne andò anche lui e lei vinta dalla noia aprì un sito porno, caricò qualche video e si eccitò guardando degli sconosciuti fare sesso, sentì un calore tra le gambe che si rese conto solo allora erano prive di mutandine. La casa era immersa nel buio, sulla veranda un’enorme zucca illuminava l’esterno e nella stanza di Sarah una zucca della stessa grandezza era adagiata sul davanzale interno della finestra che affacciava sul lato sud della casa, la ragazza entrò in bagno e cominciò a struccarsi, poi andando verso il letto iniziò a spogliarsi, non immaginava che qualcuno dall’altro lato della strada la stesse osservando, Sarah si tolse i guanti e il corpetto, la gonna scivolò sul pavimento, rimase vestita col reggiseno e le autoreggenti neri, i capelli scuri sciolti sulle spalle; l’uomo dietro il vetro della finestra ammirava le forme tornite della ragazza e rimase sorpreso nel vedere che non indossava le mutandine, decise di chiamarla. Il cellulare della ragazza trillò nel silenzio, Sarah sobbalzò al centro della stanza, poi si maledì per quella sciocca reazione e fissò lo schermo luminoso su un numero che non aveva in ...
... memoria, titubante non rispose subito, poi vista l’insistenza con la quale quel pezzo di plastica continuava a squillare si decise ad afferrarlo e premere il tasto con la cornetta verde. “Ciao Sarah” disse la voce, la ragazza non la riconobbe ma rispose: “Ciao, chi sei?” “Non ha importanza per il momento. Volevo dirti che ti stanno molto bene quelle autoreggenti nere” Sarah ebbe un attimo di smarrimento, poi afferrò la vestaglia riversa sul letto e si coprì, rimanendo tuttavia in piedi, adesso quasi tremante di un freddo mentale. “Come fai a sapere cosa indosso?” chiese alla voce. “Nello stesso modo in cui faccio a sapere ciò che NON indossi” rispose l’uomo marcando la voce sul non: “Ti sto guardando”. La ragazza si gelò, adesso si sedette sul letto e cominciò a guardarsi intorno, fino ad arrivare con lo sguardo alla finestra, ma fuori c’era solo buio e le costruzioni più vicine erano ad almeno trecento metri, non vedeva che scuro. “E’ inutile che mi cerchi Sarah, non puoi vedermi. Non ti ho chiamata per spaventarti, ma per giocare, ti piace giocare Sarah?” La ragazza era disorientata, accese la luce sul comodino, poi colta dal terrore di dare più luminosità allo sguardo indiscreto, la spense, lui la lasciò fare, aspettava una risposta: “dipende” “E’ molto tempo che ti osservo Sarah, so molte cose di te, so che corso di studi frequenti, conosco i tuoi amici, i tuoi divertimenti, alcuni segreti, come quello che hai cominciato ad uscire di casa senza indossare i tuoi minuscoli ...