L'occhio indiscreto
Data: 29/07/2019,
Categorie:
Voyeur
Autore: passepartout, Fonte: EroticiRacconti
... perizomi, non è così?” la voce era calda e sicura. La ragazza si sedette con la schiena poggiata alla spalliera, si copriva con la vestaglia viola, il suo respiro era ancora affannato, in silenzio l’uomo esigeva una risposta ma era paziente e attese che lei fosse pronta per dargliela. “Si…è vero, sono uscita qualche volta senza mutandine negli ultimi tempi” ammise infine quasi sentendo lo stomaco sgravarsi di un peso chissà come divenuto tale. “Brava Sarah, sei una ragazza monella ma mi piace questo di te, è un aspetto che trovo eccitante ma credo che tu l’abbia scoperto da poco, ne stai ancora esplorando la profondità, non è così?” la voce pacata la stava lentamente mettendo a suo agio, lo spavento iniziale era quasi del tutto scomparso, afferrò dal cassetto degli auricolari e li indossò, per poi alzarsi in piedi e indossare completamente la vestaglia, ma l’uomo la fermò: “Non farlo! Per favore. Non indossarla, rimani così come sei” la ragazza si fermò e accondiscese, sistemò la vestaglia sulla poltrona accanto al letto e si sdraiò sul letto. “E’ vero, da qualche tempo ho cominciato a provare strani desideri e ho voluto provare cosa si sente nell’uscire di casa senza intimo, quando nessuno lo sa, è una bella sensazione, di libertà. Perché vuoi che rimanga nuda?” chiese curiosa. “Per poterti ammirare Sarah, sei una ragazza molto attraente e mi piace poterti guardare. Dimmi, hai desiderato che qualcuno scoprisse la tua nudità?” “Si, l’ho desiderato. Ho immaginato che ...
... qualcuno mi seguisse in una strada deserta e mi spingesse contro un muro, afferrandomi la mano e facendomi sentire quanto ce l’aveva duro” la ragazza si sorprese nel sentirsi pronunciare quelle frasi ma cominciava ad eccitarsi, la situazione era bizzarra ma esaltante, non le era capitato mai niente del genere, un completo sconosciuto che le telefonasse e la stesse osservando chissà da dove e la “costringesse” a confessare le sue fantasie più intime. “Lo vedi che sei monella Sarah! La tua fantasia è andata anche al di là della mia immaginazione, hai desiderato essere scoperta e magari quell’uomo avrebbe potuto infilare una mano sotto la tua ampia gonna per verificare se ciò che aveva visto fosse vero” “Si, avrebbe potuto” “E cosa avrebbe trovato? Dimmelo” “La mia fica bagnata” non avrebbe potuto negarlo a quella voce al telefono, così avvolgente da procurarle forti brividi tra le gambe. “E adesso, è bagnata?” “Credo…credo di si” “Fai scivolare il dito medio tra le gambe e immergilo nei tuoi umori. Ora” Sarah lentamente aprì la mano sinistra e attraversando il suo inguine fece ciò che la voce le aveva chiesto, o forse ordinato e trovò il sesso umido. “Quante volte ti sei addormentata la sera immaginando la scena della strada e la tua mano è scivolata sul tuo sesso?” le domande non ammettevano bugie, non ammettevano riluttanti discorsi, volevano essere esaudite e la ragazza scoprì quanto fosse eccitante farlo. “È accaduto diverse sere” “Cos’altro immaginavi di fare in quella strada ...