1. Che faccio? ( prostituzione parte 2 )


    Data: 25/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: _lucrezia_, Fonte: Annunci69

    Dopo la telefonata con Giacomo chiamai anche Carlo per accordarmi su data e ora e capire cosa avrebbero voluto da me come prestazione; sono sempre stata professionale, almeno spero se non altro per evitare disguidi con clienti che facilmente portano a spiacevoli situazioni, nel sesso è facile che qualcuno perda le staffe per una prestazione non all'altezza delle aspettative.
    
    La situazione con Carlo e Anselmo però non era in questi termini, i ragazzi, come amavo oramai chiamarli, non perdevano le staffe, anzi erano molto tranquilli, per loro io ero un piacevole diversivo dalla routine dato che loro con il sesso avevano un approccio diverso e non ormonale come capitava ad altri clienti di cui sicuramente non ero divenuta amica, ne avrei mai avuto a che fare se non per il lavoro.
    
    Quindi ci accordammo per il sabato successivo per le quattro del pomeriggio, bene pensai, ho il tempo per parrucchiere ed estetista, devo solo trovarne i soldi, e dato che per mercoledì Giacomo mi aveva trovata un'altra marchetta di quelle ordinarie, un centone in tasca lo avrei avuto di sicuro; i ragazzi mi piacevano e non volevo perderli mostrandomi sciatta.
    
    Complici due marchette, Giacomo stava dandosi da fare, oltretutto lo facevo guadagnare bene a quanto pare, la settimana passò veloce, estetista e parrucchiere fecero un discreto lavoro e io potei presentarmi all'appuntamento in ordine, profumata da un bagno rilassante e vestita in modo normale, non provocante.
    
    La casa a cui bussai era ...
    ... quella di Carlo che viveva solo, mi aprì lui stesso dicendomi di entrare e accomodarmi in salotto, Anselmo era stato trattenuto sul lavoro ma ci avrebbe raggiunti a breve, non volevano certo perdersi la serata per un imprevisto.
    
    Mi accomodai in un salotto arredato con cura, il divano era comodo e Carlo mi offrì caffè molto buono devo dire, poi si sedette accanto a me e mi chiese il prezzo della prestazione, io lo guardai un po' incuriosita prima di rispondere, solitamente quando Giacomo concordava le uscite declinava ogni cosa al cliente, compresi i costi, quindi gli chiesi il perché di quella domanda.
    
    Carlo mi disse che Giacomo era stato molto contento che lui e Anselmo si erano rifatti sentire e avevano concordata una prestazione "come l'altra volta", erano parole sue; al che replicai: "be ma allora, come l'altra volta" e conclusi la frase con un sorriso.
    
    Il sorriso però non sortì nessun effetto, anzi Carlo si alzò e andò verso un mobiletto dal quale prese dei fogli da 100 euro poi me li presentò.
    
    Io mi irrigidii perché non capivo dove stavamo andando a parare, Anselmo che non c'era, lui che faceva strane domande sul prezzo ed ora questa strana mossa di volermi pagare in anticipo ma in modo stizzito.
    
    Gli presi le mani, non i soldi, mi alzai dal divano e lo guardai negli occhi, gli dissi che ero una prostituta e che dovevo a Giacomo la percentuale sulle prestazioni, ma che se queste non si attuavano per volontà del cliente ero tenuta comunque a prendere un 80 ...
«1234»