Che faccio? ( prostituzione parte 2 )
Data: 25/10/2017,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: _lucrezia_, Fonte: Annunci69
... per cento del prezzo pattuito, queste le regole che anche tu conosci.
Carlo mi lasciò le mani e mi disse che forse il problema non erano i soldi ma io, io che piacevo, io che non mi limitavo ad un semplice rapporto sessuale ma che ci davo l'anima, perché mi piaceva quel che facevo, io che...
Sei geloso! Dissi con impeto fermandolo, Carlo ti rendi conto che mi stai facendo parlando come se volessi portarti via Anselmo o che so il contrario, tu a lui?
Ma scherzi, a me piacete entrambi lo ammetto, è stato difficile per me accettare questa marchetta, sì la chiamo così perché questo è, perché tu e Anselmo mi siete entrati nel cuore, non come amanti, magari sì come "scopamici" non dico di no, ma sicuramente come amici e dare questi soldi a Giacomo non sai quanto mi pesa, perché io con te e Anselmo il sesso lo farei gratis.
Però no, ti prego non gettiamola sulla gelosia perché io il rapporto tra te e Giacomo non voglio di certo interromperlo, non voglio sicuramente mettermi in mezzo, quindi se questo è il problema, dammi l'80 per cento di quanto mi spetta, come pattuito con Giacomo e sparisco dalla tua vita, dalla vostra vita, ma sappi che faresti una gran cazzata.
Prendo la borsetta e faccio per andarmene ma Carlo mi ferma, mi abbraccia e mi chiede scusa, poi mi bacia il collo da dietro, mi bacia e mi chiede scusa; io mi giro, gli prendo la faccia tra le mani, lo guardo negli occhi lacrimosi e gli dico che non deve scusarsi, che al cuore non si comanda e che ...
... l'amore è fatto anche di questo e poi, cavoli anche una prostituta può innamorarsi e mica solo i clienti si prendono le cotte e io, mi sono proprio invaghita di voi due, perché sesso a parte siete due splende persone e non mi capita praticamente mai di incontrare persone come te e Anselmo su questo lavoro. Poi lo bacio sulla bocca.
Poggio la borsetta e ne estraggo il cellulare, chiamo Anselmo e gli dico di sbrigarsi a venire a casa di Carlo e di non fare il pirla che devo proprio parlargli, lui mi dice che sarà lì tra poco, attacco la telefonata e poi prendo Carlo per una mano e gli chiedo: "dai dimmi dov'è il bagno".
Andammo tutt'e due in bagno, come innamorati, io mi tirai giù i jeans insieme agli slip e mi sedetti sulla tazza per fare pipì e nel mentre che mi pulivo con la carta igienica, Carlo mi tolse le scarpe e mi sfilò i jeans, io senza rialzarmi gli slacciai la cintura dei pantaloni e poi la zip e giù tutto, mutande comprese.
Mi alzai dalla tazza e lo baciai in bocca, poi in volto, mentre lui era indaffarato col resto dei mie vestiti, io sfilai i suoi da sopra la testa, ma appena vedevo un angolo di pelle libera la baciavo, poi sentimmo la porta di casa aprirsi e richiedersi, Anselmo era arrivato.
Aveva fatto presto, si vede che in realtà era appostato li vicino in attesa degli eventi, io mi girai e andai verso il salotto, indossavo solo i gambaletti Carlo provò a seguirmi ma aveva ancora i pantaloni e le mutande ai piedi, mancò poco che non cascasse ...