1. Dalia - cap. 21: in panne


    Data: 01/08/2019, Categorie: Tradimenti Autore: DonEladio

    ... forme di mia moglie seduta a pochi centimetri da lui; finalmente arrivammo all’ officina convenzionata, in un paesino nell’entroterra della provincia di Foggia, e scendemmo dal carro attrezzi con un senso di sollievo.
    
    Avanzammo nel deserto dell’ officina per qualche metro prima di scovare il titolare che stava con la testa immersa nel cofano di un furgone malandato e quando questi ci degnò finalmente di uno sguardo mi resi conto che quel sollievo era quanto di più effimero: un omone di almeno 150 chili, con enormi baffi neri e pochi capelli che partivano dalla metà del cranio, ma che nel compenso scendevano unti fino alle spalle (ricordava vagamente il pornoattore anni ’80 Ron Jeremy) emerse dal cofano stringendo un mozzicone di sigaro tra i denti; avrà avuto tra i cinquanta e i sessant’anni e indossava una salopette lurida e malconcia a coprire il corpo più peloso che abbia mai visto; mi fissò con un’ espressione di enorme scocciatura, poi si accorse di Dalia: le fece una radiografia completa, analizzando minuziosamente con lo sguardo ogni centimetro del suo corpo, dagli occhi alle labbra carnose, dalla canottiera umida e troppo scollata alla minigonna inguinale, dalle lunghe gambe affusolate ai piedi ornati sugli zoccoli di legno; “Apperò…” esclamò senza alcun contegno, “cosa volete?”. Gli spiegai la situazione e acconsentì quasi come se mi stesse facendo un favore a dare un’ occhiata alla mia macchina; gli spiegavo nel dettaglio cosa era successo, ma non mi ascoltava ...
    ... nemmeno e fissava continuamente il culo di mia moglie che camminava mezzo metro davanti a noi; arrivati alla vettura aprii il cofano, ci infilò le mani più sporche di grasso che abbia mai visto in vita mia e tirò un paio di bestemmie in dialetto foggiano. “E’ la testa”, sentenziò. “Mi scusi?”, lo interrogai dal basso della mia totale ignoranza in fatto di motori, “La testa, dottò, s’è rotta la testata del motore.”, aggiunse spazientito; “Ah…” pur non capendone nulla, compresi che la situazione non era rosea “e adesso?”; “E adesso bisogna spedirla alla casa, che proverà a sistemare il danno, ma è molto più probabile che dovrà fare il motore nuovo…”. A parte il pensiero della spesa, mi concentrai sull’ immediato: “Come spedirla alla casa? Ma noi dobbiamo andare in Basilicata, ci aspettano oggi!” esclamai allarmato; “Eh, oggi…” rispose piccato il meccanico, “è sabato pomeriggio di metà agosto, quel cornuto di mio fratello se n’è andato al mare e io sto qua da solo! E poi cosa pensa, che è come cambiare una gomma? Qui, a lavorare a cottimo, ci vogliono almeno 2 giorni. E io non ce li ho!”.
    
    Mi rivolsi a Dalia che mi stava fissando in silenzio, eravamo a più di 200 km dalla destinazione, in un posto sconosciuto e senza nessuno che potesse venirci a prendere: cosa potevamo fare? Mandare la macchina alla casa madre avrebbe significato perdere l’ intera giornata per le pratiche, raggiungere la Basilicata in treno, fare la ferie a piedi (i suoceri, mia madre e Jasmine erano scesi in ...
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