Dalia - cap. 21: in panne
Data: 01/08/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: DonEladio
... pullman) e tornare in treno, nell’ attesa di sapere quando e come recuperare la macchina, con chissà quale spesa astronomica complessiva.
“Mi scusi, voglio capire se ho capito bene” tornai all’ attacco, “ma a quanto mi dice il danno sembra riparabile, giusto?”, “In teoria si..” rispose sbuffando, “Ecco, la prego, stiamo raggiungendo i nostri familiari al mare, c’è anche la nostra bambina, non potrebbe provare a sistemarla?”, domandai in tono quasi supplichevole; “Ma voi siete pazzi” controbattè immediatamente, “ammesso e non concesso che riesco a ripararla, dovrei stare qui fino a stasera e pure tutto domani, che, vi ricordo, è domenica! E c’è il grosso rischio che la riparazione non tenga e tra qualche tempo siete punto e a capo. No, non se ne parla neanche!” sentenziò agitando la mano unta e scappando verso l’ ufficio.
“Insistiamo, amore…” mi implorò Dalia.
Lo raggiungemmo nel gabbiotto che era il suo ufficio e ci accolse con una smorfia di chi non ne può proprio più, “Mi scusi se insisto, ma siamo davvero nei guai; non importa se la riparazione è provvisoria, dobbiamo arrivare in Basilicata, appena siamo lì la porto a sistemare per bene, ma adesso dobbiamo levarci da qui. Lo so che le chiedo tanto, lo so che è un week end di agosto e fa un caldo infernale e lei vorrebbe essere con le palle a mollo come quel cornuto di suo fratello, ma le chiedo di aiutarci, siamo nella merda fino al collo e dipendiamo da lei” rintuzzai quasi venerandolo. Il meccanico ci fissò ...
... a lungo in silenzio, poi ricominciò: “E quindi secondo lei io dovrei stare qui, con 40 gradi, tutto oggi, stasera fino a tardi e tutta la domenica per fare un favore a voi?”, “Si, la prego..” risposi. “E perché mai dovrei farlo?” indugiò; “Perché farebbe una buona azione e le saremmo enormemente grati” ribattei senza troppa convinzione; “Della buona azione non mi passa nemmeno per il cazzo” scoppiò a ridere sardonicamente, poi spostò nuovamente gli occhi bovini su Dalia che stava in piedi accanto a me, squadrandola nuovamente da testa a piedi, “Della gratitudine invece potremmo anche parlarne…”.
“Cosa intende?” domandai sapendo ormai perfettamente dove sarebbe andato a parare; “Beh, vede dottore…” rispose alzandosi dalla sua poltrona scorticata e aggirando la scrivania ricoperta di scartoffie impolverate, “è da quando siete entrati che guardo sua moglie… è sua moglie, vero?”, chiese girandole attorno per squadrarla meglio, “Si, è mia moglie…” ammisi assecondandolo; “Ecco, sua moglie… dicevo, è da quando siete entrati che guardo sua moglie.. e più la guardo più mi sembra un grandissima zoccola” sentenziò senza mezzi termini fermandosi dietro di lei e annusandole il collo; Dalia restò in silenzio con gli occhi chiusi, avvertendo il fiato torrido dell’ animale sulla sua pelle.
Io non risposi e lui continuò: “Perché per andare in giro vestita, si fa per dire, in questo modo, una dev’essere proprio una grandissima zoccola, non crede?”, insistette appoggiando le sue mani ...