1. Esercizi di scrittura


    Data: 05/08/2019, Categorie: Etero Autore: Ombro

    ... appoggio mentale su cui inventarmi le cose: colore delle scarpe, arredamento, tipo di uomini che frequenta� Mi faccio i fatti suoi insomma. Quando arriviamo al dolce ho riempito cinque o sei pagine che vanno dalla moda estiva al rimorchiare in discoteca, ma il tempo e tiranno e questa volta se voglio tornare a casa devo proprio andare in stazione. Martina mi accompagna dalla fermata della metro fino alla stazione. Appena prima di uscire dalle porte scorrevoli del convoglio sotterraneo mi frena e mi invita a passare la notte in sua compagnia, specificando bene che avremmo fatto colazione assieme dopo aver scritto tutta la notte. Le porte si chiudono e il treno continua il suo viaggio verso Torino senza di me. Sono tremendamente curioso, finalmente potro� vedere casa sua e il modo in cui vive. Quando la porta si apre inizio a studiare attentamente ogni particolare, Martina mi fa accomodare sulla poltrona e mentre va a posare la borsa tiro fuori carta e penna.Alle 10 e mezza il nostro racconto inizia a prendere forma:�Io e Martina non ci siamo mai visti di persona. Ci siamo scritti per settimane, ci siamo conosciuti e abbiamo condiviso parte delle nostre avventure ma non ci siamo nemmeno visti per foto� per la verità una foto c�è la siamo scambiata: lei mi ha mandato una bellissima fotografia [�]�Mentre inizio a rileggere la prima parte Martina mi interrompe con una serie di �e poi?�, si avvicina alla poltrona e mi dice: � ora descrivi questo�Martina mi si avvicina gattonando ...
    ... sul tappeto, si raccomanda di non deconcentrarmi dalla scrittura, mio block notes freme visibilemente di eccitazione. Scrivere diventa sempre più difficile ad ogni secondo che passa e mentre rileggo queste poche parole con voce spezzata , Martina sbottona lentamente la camicetta guardandomi fissa negli occhi e prestando attenzione ad ogni parola io stia leggendo. Il reggiseno a balconcino viola è sicuramente un incentivo ma al momento non so quanto le mie mani possano restare attaccate a carta e penna e non a quel corpo magnifico. Si toglie le scarpe e si siede su di me poggiando il quaderno sulla sua pancia morbida, da questa posizione posso descrivere completamente la mappa del suo ventre, del suo seno ancora coperto dal pizzo viola e il profumo del suo corpo che apparentemente si è posato senza peso sopra il mio. Inizia ad accarezzarmi il volto e a baciarmi sul collo, con una mano prende biro e fogli e lancia il nostro racconto sopra il tavolino. Mi sembra di stringere un mazzo di fiori, la sua pelle di seta emana un profumo magnifico, al tatto ogni sua parte è soda e calda e quando mi bacia per la prima volta sento le sue labbra, morbide e dolci e la sua lingua che con piccoli movimenti si attorciglia assieme alla mia. Mi toglie la polo e mi slaccia i pantaloni, il sangue che mi pulsa nelle vene ha ormai ingrossato il mio membro che lentamente sta fuoriuscendo. Martina si alza e mi mostra il secondo pezzo del suo intimo, una mutandina minimale viola che disegna i suoi ...