In progress - 02
Data: 07/08/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Gelo
... sempre negli occhi, magari dall'altra parte della stanza, da sopra tutti i parenti seduti. Me la trovavo spesso di fianco, a sfiorarmi con la mano o con la coscia nuda. Era sempre vestita (o svestita) da puttanella e, ne sono certo, si metteva sempre in posa per mostrami le prospettive migliori. Stavamo flirtando. Lei. Ero scema? Sicuramente, ma mi piaceva tutto di lui. Non ero mai stata con uno grande (solo con uno di 31 anni), e passavo le ore ad immaginarmi come doveva essere con lui e come lo faceva con la zia, che è ancora una bella donna (ha sette anni meno di mia madre). Mi eccitava da morire il non poterlo fare; sarebbe stata una cosa scandalosa, la rovina delle famiglie. Ma che cazzo? Stavo solo giocando. Mai e poi mai! Poi ci fu la nonna, un pomeriggio in cui erano tutti via. Mi vide passare e mi chiamò: voleva chiacchierare con me. Ecco, con lei ero davvero in imbarazzo. Non so, ci siamo viste pochissime volte ed ogni volta mi sembrava di essere interrogata come una bambina. Rimasi in piedi davanti a lei seduta sulla poltrona di vimini, all'ombra sotto il portico. Cazzo, avrei voluto sparire!, e fu una gioia l'arrivo dello zio; mi si mise di fianco e scherzò con la nonna, in dialetto, prendendomi in giro. Ridemmo, la tensione era sparita: ero felice ed allegra. Poi sentii la sua mano sfiorarmi il sedere. Lui. L'avevo salvata dalla nonna e subito scattò un feeling di complicità. Eravamo diventati amici e ridevamo con la nonna. Lo feci senza pensarci; l'ho ...
... sfiorata ed ho stretto i denti in attesa della sua reazione. Nulla. Respirai e mi si alleggerì la testa. Fantastico, non mi ha dato una sberla!. Sicuro che nessuno potesse vederci, l'ho palpata di nuovo, più pesantemente. Un culetto perfetto, sodo sotto il tessuto leggero. Mi lanciò solo uno sguardo preoccupato, ma continuò a parlare con la nonnina, irrigidendo le chiappe e socchiudendo gli occhi quando spinsi le dita contro l'ano. Lei. Non capivo più un cazzo: la nonna mi parlava in dialetto e lo zio mi palpava il culo. Dovevo andarmene subito! Salutai la nonna chinandomi per un bacio, ma lei mi strinse al collo, bloccandomi piegata in due, per sussurrarmi all'orecchio un'infinita serie di raccomandazioni: sei bella, devi fare la brava, non rovinarti, troverai un bravo marito... quasi piangevo. Lo zio ora mi stava infilando un dito in figa. Corsi via e mi fermai dietro l'angolo, ansimando contro il muro. Ero sudata e bagnata. Arrivò subito. Mi baciò al collo, stringendomi i seni. Il primo istinto su di voltarmi, per sfuggire a lui, ma subito mi spinsi indietro, cercando il contatto col suo corpo. Fece una cosa che mi mandò in tilt; mi abbrancò all'inguine con entrambe le mani, una davanti ed una dietro, e mi sollevò sbilanciandomi in avanti. Mi appoggiai con una mano al muro e, torcendo il busto, gli passai una mano al collo. Non potei trattenere un gemito che lo spaventò da morire. Lui. La mollai all'istante. Mi resi conto della cazzata galattica. La odiavo. Quella mi avrebbe ...