1. In progress - 02


    Data: 07/08/2019, Categorie: Incesti Autore: Gelo

    ... rovinato. Era lì, a venti centimetri da me, sudata e bellissima, la bocca socchiusa e con negli occhi la voglia di cazzo. 'Vado in camera', disse. La guardai allontanarsi. Accesi una sigaretta. Il cervello lavorava impazzito: non avrei potuto, qualcuno se ne sarebbe accorto, ma se fossi passato dall'altra scala... la sua camera era isolata, mia moglie e mia sorella erano in paese con mio cognato... io avrei dovuto essere dal commercialista, ci sono solo i nonni e difficilmente i ragazzi torneranno prima delle sei. Lei. Non dovevo pensarci. Socchiusi le persiane ed attesi seduta sul letto. Mi aveva sconvolta: nessuno mi aveva mai palpata così, mi sembrava di essere stata sbranata. Non volevo che venisse. Volevo che almeno lui avesse un po' di buon senso. Levai il top e scalciai via gli shorts e mutandine. Mi toccai. Lui. Salutai i nonni; dissi che volevo fare un giro in bici. Con 'sto caldo?!, nascosi la bici dietro un cespuglio e rientrai dalla porta posteriore. Nessuno, via libera. Capivo solo che avevo due ore per scoparmi la puttanella. Non me ne fregava un cazzo di quello che avrebbe potuto succedere. Lei. Si portò il dito davanti alla bocca: dovevamo fare in silenzio. Mi eccitò da morire quel gesto. Camminai scalza verso lui e mi lasciai cadere in ginocchio. Slacciai cintura e bottoni dei jeans tagliati sulle sue cosche abbronzate, mentre mi massaggiava teneramente la guancia. Aveva un forte odore di maschio ed era bagnato su glande. Lo strinsi con entrambe le mani e ...
    ... sentii immediatamente tre gocce rigarmi l'interno delle cosce, mandandomi in deliquio. Fu un raptus: chiusi beatamente le labbra sul cazzo, spingendolo il più possibile in gola. Si sfilò la maglietta, io gli carezzavo i muscoli, fino al torace, e stringevo le cosce pelose; lui, dall'alto, mi cercava e seni, titillandomi i capezzoli ultrasensibili. Notò la mia reazione e lo fece su entrambi, pizzicandoli: io rispondevo con succhiate sempre più forti. Allora ne strizzò uno, con forza, facendomi mugolare. Mi tirò indietro la testa, tirandomi per i capelli della fronte: 'Ti piace?!' Lui. Quella puttana mi aveva già sconvolto, ma solo allora mi resi conto di com'era davvero. Si rialzò lentamente, guardandomi fissa negli occhi. Mi arrivava alla spalla. Mi prese le mani e se le appoggiò sulle tettine fantastiche. Non ci credevo! Gli strizzai i capezzoli, sempre più forte. Ribaltò la testa indietro e strinse gli occhi, per trattenere i gemiti; poi li spalancò come una pazza, s'aggrappò al mio collo e mi montò in braccio. Mi aiutai con le mani. Scivolò in basso, lasciandosi cadere impalata, mordicchiandomi la spalla. La sostenne con una mano sotto il culo e senza pensarci troppo c'infilai due dita, scatenandole un terremoto. Questa si fa inculare! Lei. Provo vergogna. Con lui sono stata benissimo, come con nessuno prima. C'era il senso del proibito, certamente, ma è come è stato lui che mi ha fatta impazzire. Non poteva e non voleva baciarmi; voleva solo scoparmi. Fare sesso veloce, con ...