Alle poste
Data: 22/08/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Black Prince, Fonte: RaccontiMilu
... delicatamente.E sempre più sentivo che mi si allargava.Di scatto si rialzò in piedi, senti il suono di un paio di sputi, poi un'enorme cappella che sforzava la mia entrata posteriore.Delicatamente, ma con decisione, mi aprì le chiappe ed entrò dentro di me, prima solo la cappella, poi sempre più nel profondo.Si fermò per qualche secondo, forse perché avevo lanciato un grido strozzato. Non mi aveva fatto troppo male, ma comunque avevo ben sentito il mio culo fare resistenza!Dopo qualche istante iniziò ad pomparmi, da dietro, tenendomi ferma con le mani per i fianchi.Dopo poco il mio culo si era completamente rilassato, e lui iniziò ad andare avanti e indietro dentro me sempre più deciso.La mia fica era così bagnata che mi sembrava di ungere il bordo della scrivania su cui mi aveva sdraiato.Ora non mi stava inculando, aveva decisamente iniziato a scoparmi il buco senza più ritegno, sbattendo i fianchi contro il mio seder che si protendeva verso la sua pancia per farsi penetraresempre di più.Alla fine sentii un calore che mi nasceva da dentro, e i gemiti di gola che avevo continuato a soffiare dalla bocca per tutta l'inculata si trasformarono in un lungo urlo, che stupì anche me, e venni, scompostamente, buttando ...
... per terra tutto quello che stava sulla scrivania.Mentre ancora stavo godendo, sentii che la cappella, che non aveva mai smesso di stantuffarmi, si faceva più larga, mi apriva le viscere ancor più di prima, se mai fosse possibile; poi un caldo getto mi corse dentro, sembrava volesse arrivare fino allo stomaco. E sentii anche il mio bel funzionario lanciare un urlo belluino, lungo come lo schizzo di sborra che mi lavava le viscere.Continuò a pomparmi ancora un poco, poi se ne uscì quando la cappella si era un rilassata, così da non farmi troppo male.Mi sollevai dalla scrivania, mi riallacciai i jeans.Mi aveva sborrato così nel profondo che ero certa che avrei raggiunto casa e il mio bagno prima che tutto rifluisse."Allora, la bolletta?" chiesi dopo essermi girata..."Sa, signora, dovrei dirle che sono solo un inserviente.... Ma giuro, GIURO, che domattina gliela faccio incassare subito dalla direttrice.... e pago io, non si preoccupi!!".Prima lo guardai stupita, poi mi sciolsi in una risata aperta, liberatrice, lunga."Così mio marito impara a far scadere le bollette!! Ah ah ah ah! ". L'inserviente mi guardò interrogativo, "Non si preoccupi, non sono più cazzi suoi!" gli risposi mentre mi avvicinavo alla porta d'uscita.