1. Sogno di una notte di mezzo inverno


    Data: 10/08/2019, Categorie: Etero Autore: geirliverani

    ... movimenti insieme al cazzo che mi sta riempiendo, hanno alla fine il sopravvento e ricevo il suo succo che mi riempie: una confessione che contraccambio con il mio godimento e i sospiri che salgono dalla gola. Per compensarlo dei miei pensieri , mi chino vogliosa sul cazzo ancora eretto e gocciolante e lo gratifico con piacere ripulendolo tutto: Glande e prepuzio vengono detersi da una lingua ancora insoddisfatta, stille di piacere scendono nella gola che rimane riarsa.
    
    L’ora tarda ci consiglia cautela le stanchezze accumulate hanno il sopravvento e mi addormento…ma evidentemente stanotte ho bisogno di più e sono presto preda di un sogno, che per fortuna non avviene alle prime ora dell’alba, quelle rivelatrici secondo gli antichi greci.. Sono alla riunione pomeridiana, ma accanto a me c’è il collega di matematica. Non è certo bello o aitante (non è un tipo alla Costantino!), ma arguto e colto e queste sue caratteristiche di parlare a ragion veduta dicendo cose sempre intelligenti ed essenziali (non per niente è un matematico) mi hanno sempre colpito, me ne sono accorta, quando lui così riservato, di recente mi ha chiamato per nome: Maria.
    
    La gratificazione che ho provato è stata decisamente rivelatrice di un’attrazione più profonda. Ebbene, oggi è seduto accanto a me, a un tratto cade una penna, mentre la raccoglie mi sfiora la gamba accarezzandomi la coscia, mi irrigidisco e arrossisco…Il mio turbamento sfugge ai colleghi troppo presi da percentuali, obiettivi, ...
    ... leggi ecc. ma lui mi sorride. Dopo dieci minuti cade un blocchetto, sbadatamente, ma la mia risposta lo anticipa e lo sorprende, spalanco le cosce, mostrando il perizoma nero trasparente incorniciato dalle autoreggenti, il suo dito mi penetra rapidamente ,come un ladro, nella vagina, che richiudo per attimo stringendolo e confidandogli così che non aspettavo altro. Il gesto di annusare e leccare furtivamente il dito bagnato dal mio umore, mi manda fuori testa. Quando si tratta di fare delle fotocopie di alcuni progetti, lo accompagno, eccitata. Ci chiudiamo nello stanzino, mi bacia furiosamente dicendo “ho voglia di scoparti…” essendo parca di parole, non abbozzo alcuna difesa che in ogni caso non sarebbe servita a molto. Dopo avermi alzato la gonna sopra la vita, si inginocchia, mi cala le calze a rete e poi con i denti abbassa il perizoma bagnato di desiderio. Me lo tolgo e lo getto lontano mostrando una disponibilità molto più eloquente delle parole. La fica viene gratificata dai suoi baci, sono sorpresa di sentire il suo viso,glabro così diverso da Federico, che si immerge nell’incavo delle cosce, le dita spalancano le grandi labbra, dove penetra la lingua impaziente, intanto un dito mi sta aprendo con decisione, wow quanto mi piace, l’orifizio anale. Grappoli di mugolii escono dalla labbra salendo dalla gola e diventando, quasi, un urlo liberatorio, coperto dal rumore della fotocopiatrice quando serra la vagina con la bocca e aspira con forza a mo’ di ventosa. Mi sento ...