1. La mia amica silvia


    Data: 11/08/2019, Categorie: Etero Autore: Frank721

    ... detto rimasi basito. - Sono qui ho finito...- mi disse un po' affannata. Io riuscii a sillabare solo un -si si, tranquilla...-. Fece un giro su se stessa e mi chiese con un sorriso -allora? Come sto?- -sì sei... wow sei stupenda...- Il suo sorriso si allargò e si avvicinò dandomi un bacio sulla guancia. -Stai benissimo con i cappelli mossi- -grazie... se durassero un po' almeno, vedrai domani mattina saranno già lisci...-. Guardai l'orologio e dissi -dai allora, se sei pronta andiamo-. Scendemmo in strada e io non riuscivo a staccare gli occhi da lei. Partimmo in macchina per raggiungere gli altri al ristorante. Tutto sommato fu una bella serata anche se a essere sincero avrò seguito forse la metà dei discorsi che facevano. Silvia era seduta di fronte a me e puntualmente i miei occhi ricadevano su di lei perdendomi a guardarla. A un certo punto lei se ne accorse e mi guardò sorridendo arrossendo leggermente. Non quanto me comunque che tentai di sorridere a mia volta e a rinfilarmi nel discorso. Chiedemmo il conto e venne il momento dei saluti. Essendo in centro città avevo parcheggiato un po' lontano, così ci ritrovammo a passeggiare per i portici della via principale. Parlavamo del più e del meno e lei sembrava essersi davvero divertita quella sera. Era estate e il cielo era stato coperto tutta la sera. In quel momento scoppiò un tuono sopra di noi e una leggera pioggia cominciò a cadere che di lì a poco si sarebbe intensificata. Fortuna volle che ero stato previdente e ...
    ... avevo preso con me un ombrello. Cominciò a tirare un venticello freddo e lei fu scossa da un brivido. Da perfetto gentleman mi tolsi la giacca e gliela posai sulle spalle, lei mi ringraziò con gli occhi che brillavano e un sorriso che diceva un sacco di cose. Mise un braccio sotto il mio e si strinse a me per stare sotto l'ombrello. Usciti da un parco arrivammo finalmente alla macchina e partimmo. Durante il tragitto fino a casa sua parlammo tranquillamente, finchè non arrivammo sotto casa sua. Parcheggiai e spensi il motore. Lei si girò a guardarmi e mi disse -Sai sono stata proprio bene stasera, grazie di tutto...- sorrisi ma non dissi niente un po' imbarazzato -...e per avermi fissato tutta la sera- -cosa!? No, non è vero...-. Lei rise e disse -dai smettila... sì che è vero e lo sai- -bè... sì d'accordo ti ho guardata qualche volta... ok molte volte ma è che... bè è che sta sera stai benissimo...- -...e un po' ti sono sempre piaciuta, vero?-. Deglutii e dissi -sì è vero...-. Arrossì lievemente e disse -bè sai... anche tu mi piaci... sai durante il tragitto per tornare alla macchina mi è venuto in mente quella sera a Praga, che camminavamo sotto la pioggia di corsa senza ombrelli...- si mosse sul sedile in modo da starmi più vicina -...e ti sei tolto la giacca per darmela insistendo perchè la prendessi dicendo che non avevi freddo e invece si vedeva benissimo che battevi i denti, ma ti rifiutavi di riprenderla... bè non ti ho mai ringraziato come si deve...- e si avvicinò ...