1. Una storia sfasata cap. 1


    Data: 12/08/2019, Categorie: Etero Autore: Hunter and Fly

    ... nord per fingere di aver sbagliato numero… Basta, chiamo. Uno, due, tre squilli. Niente. Cazzo, cazzo d’un cazzo… e ora? Meno male che ho messo la chiamata anonima, se lui vedesse la chiamata non risalirebbe a me… Mi sento Ulisse che nega la sua identità, mi sento Nessuno, sono Nessuno forse… Il telefonino squilla imperioso. E’ lei. “Ciao, scusa non avevo sentito” “Ciao… ho voluto provare… mi mancavi”. “Anche tu mi manchi… Hai fatto bene…” Un attimo di silenzio. Pensiamo tutti e due, ci annusiamo a distanza. “Sei vestita?” “Certo… beh non troppo veramente, fa caldo… maglietta e pants…” “Io parlo al telefono solo con le donne nude”, dico ridendo. Lei ridacchia… “Aspetta”, dice. Sento fruscii di abiti che volano via. Mi spoglio anche io, frenetico, mi butto sul letto… il membro torreggia, Torre senza un gemello… “Sono nuda” “Così devi essere sempre per me… nuda dentro e fuori… toccati” “Dove?” “I seni… prendili in mano, pesali, strizza i capezzoli lentamente, girali, attorcigliali” Sento che lei lo fa davvero, sento il suo ansare che cresce… “Cazzo, mi fai eccitare… sono già bagnata… e tu che dovresti fare? Ti smanetti per me?” Giusto, ci sta. Impugno la torre non gemella, la scappello più che posso, pianto un dito nelle palle… “Ci sto lavorando… tu intanto scendi nella ztl…” Zona a traffico limitato, ...
    ... l’abbiamo chiamata scherzando… A casa scopiamo poco e niente… c’è tanto da recuperare, tante auto da fare entrare, scooter, biciclette, tutto… “Sono alla fica”, dice senza giri di parole. “Esplorala per me, dentro dentro dentro”, dico eccitato. Siamo allo spasmo, entrambi. Non è solo il toccarsi, è il farlo così, l’uno per volontà dell’altra, l’una pensando che l’altro lo sta facendo pure… Due corpi che si infiammano a distanza e che pensano frementi a quando questa cosa la faranno insieme… Io non resisto, sto durando troppo poco, ma lei è irresistibile… Lei ansima sempre più, gridolini di piacere… Lo sperma caldo esplode come un vulcano quiescente… riesco a impedire che macchi tutto… non posso permetterlo… la mano bianca… Lei ridacchia di nuovo: “Fuoco alle polveri?”. “Pulvis et umbra sumus”, ripeto scherzando… “E tu? Sei venuta?” “Sono venuta e non me ne vado più…” “Mi fai impazzire” “Sono già pazza” “Vediamoci presto… ma dove?” “Sì, presto…ti mando una mail… ora devo chiudere, i miei figli tornano dal campus fra poco… scusa…” “Grazie di tutto” “Grazie a te…esperienza da ripetere…” Chiude. E io penso: da ripetere eccome, ma dal vivo… Ci penseremo tutta la notte, lo so… Destino, quello di dormire poco… di chiudere gli occhi e vederla nuda… Voglio chiudere gli occhi e sognarla fino all’ultimo istante del mio respiro. 
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