Gli occhi: spirito ribelle sotto il jalabeeb*
Data: 12/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: oltreconfine
... contenenti giocattoli. Mi avvicinai al bambino, che avrà avuto 5 anni e presolo a mia volta per mano gli feci scegliere un giocattolo. Lanciò immediata la sua manina per afferrare un aeroplanino rosso, estraendolo dallo scatolone e accompagnandolo con la mano a simularne il volo, mentre con la voce ne imitava il rombo dei motori.
La donna somala fece ritorno dalla perquisizione 10 minuti dopo, con l'assicurazione verbale delle due crocerossine che era "pulita", come in gergo si usa dire in quelle circostanze per indicare che non recava con sè alcun genere di arma o esplosivo. Feci segno al Sottufficiale di farle consegnare ciò che le necessitasse e che potevamo soprassedere al fermo anche in virtù del fatto che il Clan al quale apparteneva rientrava nella lista di quelli che sarebbero stati oggetto in settimana dei controlli già programmati; viceversa avremmo pregiudicato l'effetto sorpresa e contribuito a creare un surplus di tensione all'atto del rastrellamento del loro territorio.
La donna si allontanò, voltandosi soltanto una volta per guardarmi, questa volta con occhi più tranquilli, sembrandomi di scorgere in essi un pò di gratitudine,anche per il sorriso che lasciavano intuire rivolto al bambino che intanto continuava ad indicarmi felice con la prua del suo aeroplanino rosso fiammante. Nel vederla allontanarsi, ancora una volta mi parve di riconoscere intorno alla sua figura un'alone di sensualità. Certo, il panorama di desolazione era tale da rendere ...
... l'intuizione dei movimenti del suo corpo sotto il Jalabeeb, una specie di salvagente afrodisiaco... ma in lei c'era in assoluto qualcosa di più. Ancora una volta misi insieme i suoi occhi con quel poco di caviglia che spuntava tra le scarpe e l'ultimo lembo del burqa sventolante. L'andatura era elegante, eretta con le spalle; starei per dire imperiosa, conferendole un aspetto austero ma nel contempo d'inequivocabile grazia femminile.
I giorni che seguirono, furono sempre più densi di "un'ansiosa ansia" d'attesa; non vedevo l'ora di poter incrociare nuovamente lo sguardo di Nadira. Il suo modo di essere e di fare, così simile in superfice alle tante donne somale, mi aveva lasciato viceversa di lei un profondo mistero. Quel suo leggero trucco degli occhi continuavo a leggerlo come un SOS da parte sua. Un help disperato nel quale era scritto sono Donna; una Donna senza diritti con i soli doveri imposti dagli uomini. Era forse solo una mia esagerata interpretazione quella che stavo dando agli occhi truccati di Nadira o non era forse l'autentica espressione di ribellione ad una schiavitù atavica di cui Nadira si stava facendo interprete e portavoce? Questo non l'ho mai saputo con certezza come probabilmente non lo saprò mai, ma quando fui oggeto di una sua attenzione pochi giorni prima del controllo nel suo villaggio, peraltro con esito negativo, mi sembrò di poter avvalorare l'ipotesi che quella donna volesse rivendicare il diritto a poter mostrare almeno simpatia verso un uomo senza ...