Mr. pisellone estate 2015 cap. 2
Data: 14/08/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: moltovoglioso
... sì. Ero eccitatissimo e nel pallone. Oramai andavo avanti solo annuendo o pronunciando monosillabi. "Posso offrirti un caffè per ringraziarti?". Come come? Non potevo crederci! Rimasi perplesso all'inizio; anzi rifiutai pure, certo che avrebbe poi insistito. E infatti la richiesta arrivo nuovamente poco dopo. Non potei rifiutare.
Uscimmo quindi dall'acqua; avvisò la smorfiosa della moglie che si sarebbe assentato e io ovviamente speravo non venisse anche lei. "Tu bada ai bambini!", le ordinò con fare maschio. E intanto il mio pisello continuava a pulsare. Anche in maniera molto evidente oramai.
Lo seguivo da dietro; sentivo che di lì a poco avrei perso il controllo: quel modo di camminare, i suoi piedi, e quel culo! Dio che culo! Continuava a parlarmi, a rivolgermi domande. Non le ricordo nemmeno. Guardavo e basta, delle volte anche senza ritegno. Proprio come lui con altrettanta disinvoltura continuava a toccarsi il pacco! Ora potevo vederlo da vicino! "Ho una voglia di fottere mia moglie", mi disse nel suo dialetto. Sorrisi e dissi "ecco perché la manina ti cade li più volte". Azzardai lo so, ma era necessario. Mi rispose dandomi una pacca sulla spalla "Vorrebbe esplodere per quanto è carico di sborra, ma mia moglie non me la dà perché indisposta e non trovo una che voglia farsi una scopata veloce". E io pensavo tra me e me "beh eccomi qua. Certo non sono unA, ma unO, ma in fondo che importa? Sempre di buchi si parla". Più parlava di questo e più la sua mano ...
... continuava a indugiare li... Oramai si teneva le enormi palle: dovevo avere quelle mani e quelle dita profumanti di cazzo.
"Ti spiace se facciamo una piccola deviazione per la casa dove alloggiamo? Ho poca moneta e temo possa non bastare per il nostro caffè". Risposi che non c'erano problemi. E mi ripromisi che bisognava provarci a tutti i costi. Entrati, c'era una gran confusione, com'è normale in case vacanze dove abitano numerose persone! Cominciò a lamentare il fatto che non stesse trovando il porta monete, recitando parole non proprio carine contro il figlio che sicuramente le aveva già spese. Io non smettevo di togliergli gli occhi di dosso.
"Ti spiace se mi faccio una pisciata? Sai anche parlare di quelle cose mi ha fatto venire un certo prurito nelle palle". Anche lì sorrisi tanto e dissi di non preoccuparsi, che andava bene.
Si diresse verso il bagno; avrei voluto spiarlo dalla serratura, ma non sentii chiudere la porta. Lo sguardo mi cadde allora su un paio di sue mutande già usate, lasciate cadere ai lati del letto. Forse erano quelle indossate durante la notte e poi tolte per mettere il costume. Decisi di avvicinarmi e prenderle in mano: sapevano di maschio; l'odore della sua pelle si mescolava con quello del suo pisello. Era un mix di odori che mi spinse a portare la mano sul mio cazzo e a iniziare una piccola sega. Mentre facevo ciò notai la presenza del portamonete proprio sotto il suo intimo.
"Oh, ci sei ancora", sentii gridare a un certo punto. Forse mi ...