Non È mai troppo tardi 2
Data: 14/08/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Mirosa
... lo slogan:
«…col dito, col dito, orgasmo garantito…» Al che i ragazzi che facevano ala rispondevano:
«…col cazzo, col cazzo, è tutto un altro andazzo…» Però senza convinzione; era l’inizio della resa.
«Ma cosa faccio? Ho saltato l’ostacolo, ho davanti un maschio disponibile, finalmente sento la vagina inumidirsi e penso a queste stronzate.»
«Ti chiami Gianni se ben ricordo?»
«Si Gianni.» Risponde lui mentre l’aiuta a spogliarsi, sempre più ammirato, di volta in volta che appaiono le splendide nudità.
«Gianni, io l’ho solo fatto con mio marito e in un unico modo. No ricordo neppure più quando é stata l’ultima volta.» Gli confessa.
«Me ne sono accorto.» Gli risponde lui ridendo e lei si unisce alla sua ilarità. L’alcol, ma specialmente la simpatia spontanea, hanno abbattuto le sue paure e le inibizioni, che s’affida serenamente a lui, che ha sua volta realizza che a quella semplice creatura, non deve assolutamente dimostrare nulla, perché lei sarà felice di quello che lui saprà darle.
Hanno rivoltato le coperte fino ai piedi del letto, e giacciono nudi sul lenzuolo:
«Sei bellissima. Hai un corpo stupendo.»
«Anche tu sei molto ben proporzionato, hai spalle larghe e fianchi stretti.» E Gianni pensa che forse ha ragione. La bacia nuovamente, poi scende lentamente passando le labbra sul suo collo privo di rughe, intanto che con le dita va a giocare con i capezzoli, poi le sostituisce con le labbra e la mano la porta sul sesso caldo e umido. Eugenia ...
... geme e timidamente va a impugnargli il membro teso. Lui la lascia giocare un pochino intanto che fa altrettanto con la sua vulva; ci spinge un dito dentro, sente che è deliziosamente viscida, l’intinge negli umori, poi glielo posa sulle labbra, e lei, come se lo avesse sempre fatto, gli succhia il dito profumato degli effluvi della sua intimità. Ora è costretta a lasciargli a malincuore il pene che stava coccolando, perché lui s’è allungato fra le sue gambe spalancate e le sorbe la fica come un assettato, appena giunto sulla riva di un torrente. Eugenia è sorpresa, gode immediatamente e per la prima volta scopre che cos’è un vero orgasmo.
«Potresti anche leccarmela per delle ore, però sappi che io non provo niente.» Gianni sente la voce falsata dal labbro leporino di quell’ammoscia cazzi di sua moglie, intanto che Eugenia gli versa sulla lingua i succhi del suo primo autentico godimento:
«Ti piace?» Le chiede.
«Moltissimo Gianni, non credevo potesse esistere una cosa tanto bella.» Le risponde con voce tremante.
«Allora fammi sistemare per bene, così continuo fino a che tu vorrai.» Dov’era prima quella di lei, posa la sua testa e ci fa mettere ai lati le ginocchia.
«Mettiti comoda.» Lei appoggia gli avambracci al muro e ci pone sopra la fronte, poi guarda in giù, proprio mentre lui alzando lo sguardo, le sta ammirando il ventre piatto, i seni leggermente penduli, che va ad accarezzare delicatamente; si sorridono, lei s’abbassa, gli appoggia le natiche sul petto ed ...