Non È mai troppo tardi 2
Data: 14/08/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Mirosa
... istintivamente se le allarga per farsi solleticare il solco anale dai peli ricci e folti, poi tutta la sua attenzione si concentra sull’impegno di Gianni. Lui prova a penetrarla con la lingua, per quanto gli è possibile, poi l’incanala fra le piccole labbra interne, si sofferma ad esplorare con la punta irrigidita, il foro di sfogo dell’uretra e poi le schiaffeggia il clitoride con rapidi colpi. Ora si che si è trasformata in Jenni, e gode pazzescamente, vorrebbe dire un sacco di cose al suo meraviglioso amante, ma non trova le parole, perché non le conosce, allora si limita a mugolare; fino a quando , d’istinto, gli scivola a ritroso sul petto, fino a che le sue natiche incontrano l’ostacolo del cazzo svettante, allora s’alza dritta, se lo introduce e s’accorge che malgrado abbia la fica infradiciata, c’entra dentro a stento. Gioisce a quella constatazione e inizia una frenetica galoppata imperniata su quel meraviglioso membro che le sta martellando l’utero con il glande, intanto che Gianni, tenendola per i fianchi l’aiuta ad alzarsi ed abbassarsi a ritmo sempre più veloce. Si accorge che il suo amante sta sborrando, perché il cazzo, imprigionato a stento nella guaina, la sta sbatacchiando, quasi volesse divincolarsi. Lei ha un ennesimo orgasmo delirante e scoppia in singhiozzi, poi si abbassa con il viso a contatto con quello di Gianni che beve le sue lacrime, mentre le accarezza dolcemente i capelli e la schiena.
Jenni sente che il pene si affloscia, intanto che i suoi ...
... muscoli vaginali si rilassano. Non le importa che lo sperma che esce dalla fica impiastri il lenzuolo, anzi, spera che Gianni gliene faccia cambiare molti.
«Aspetti tuo marito?» Le chiede Gianni.
«Non rientra almeno per un mese.»
«Allora fammi telefonare a mia madre. Quanti giorni le dico che starò fuori?»
«Quanti vuoi tu.»
Sono in bagno, lei è seduta sul bidè ed è libera d’avvinghiargli il collo e di baciarlo, perché è lui, seduto sul bordo corto della vasca. Ha riempito il sanitario di modo che l’acqua, giunta al punto massimo del calore che lei riesce a sopportare, le lambisca il solco, e con due delle sue dita, viscide di sapone liquido, si è introdotto nella cavità vaginale e le muove delicatamente, dandole soavi sensazioni. Non ha però ancora intenzione di farla godere in quel modo, allora smette e con il dito medio va a esplorarle l’ano ed avendo la conferma che Jenni lo gradisce, dalla foga con la quale le succhia la lingua, Gianni è costretto a contorcersi un po’, tuttavia riesce a titillarle il clitoride, intanto che la sodomizza dolcemente con il dito:
«Ma allora esistono davvero gli uomini che sanno compiere di queste magie?» Pensa Jenni, e intanto che è avvolta in un orgasmo placido, estatico, libera una mano e va a costatare che Gianni è nuovamente pronto.
«Non ti lavare, voglio sentire il gusto della mia fica sul tuo cazzo.» Gli dice e sorride, perché ormai è entrata nel personaggio di Jenni; infatti, lui ce l’ha ancora impiastricciato del ...