1. Tutta colpa del satèn (storia vera)


    Data: 14/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: mestesso30

    ... pensavo.
    
    Non avrei pensato di sentirmi così insicuro e disorientato con un ragazzo più piccolo.
    
    Le nostre lingue si inseguivano e mentre lo avvolgevo in un abbraccio appassionato, gli sfioravo il lato B, appurando che aveva davvero due chiappette sode come il marmo, ma il ragazzetto scansava la mia mano sussurrando di lasciare fare a lui.
    
    Infilava quindi le dita nei miei jeans e cominciava a trastullarmi davanti, mentre continuavamo a baciarci e accarezzarci.
    
    Diceva di essere colpito dal mio fisico palestrato, che forse non aveva notato al bar.
    
    Dopo un po' nn resistevo, la voglia cresceva troppo e con la scusa di fumare mi alzavo e accendevo una sigaretta, con lui seduto davanti a me.
    
    I suoi occhi azzurri trasmettevano maliziosa allegria e ricadevano, inevitabilmente, sulla mia erezione.
    
    Cominciavo ad accarezzargli i capelli, con i miei 21 centimetri imprigionati nei jeans che pulsavano avanti al suo viso.
    
    Il biondino allontanava la testa con un sorrisetto, forse per farmi aumentare ulteriormente l'eccitazione, ma quando iniziavo a spingergli dolcemente il faccino sul mio pacco non opponeva resistenza, lasciandosi piano piano andare.
    
    Anzi, cominciava a strusciarvisi sussurrando: "mi piace il tuo odore, sai di pulito ma anche di sesso, ora peró voglio sentire il tuo sapore".
    
    A quel punto prendeva a leccare il tessuto del jeans, regalandomi un brivido di piacere per il calore che le sue labbra morbide e la sua bocca focosa sapevano trasmettere ...
    ... pure in quel modo, quindi mi apriva la patta e accorgendosi che non indossavo i boxer esclamava: "che porco, sotto sei nudo, ora ti faccio vedere!".
    
    E io: "si baby, è tutto tuo".
    
    Quindi cominciava a lavorarmi di bocca la cappella e l'asta su e giù più volte, inumidendola e lubrificandola con la lingua e succhiandomi le palle con grande maestria e passione.
    
    Nel frattempo si calava i pantaloni e cominciava a segarsi e ansimare, rivelando anche lui un bellissimo cazzone.
    
    Mi sbocchinava di gusto senza sosta, ma a tratti dovevo interromperlo per non venire, carico com'ero e per guadagnare un attimo di tregua gli sbattevo deciso la mazza sulle labbra e le guance bloccandogli la testa con l'altra mano, cosa che sembrava eccitarlo molto.
    
    Lui, mugolando di piacere tra una succhiata e l'altra, mi guardava compiaciuto dal basso coi suoi occhioni blu e avidamente sussurrava: "non trattenere, voglio che mi esplodi in bocca... poi tanto ti faccio venire ancora".
    
    A quel punto non potevo più resistere, gli afferravo forte la testa e spingevo con decisione tutta la verga in gola.
    
    Potevo sentire il profumo dei suoi capelli mescolarsi all'odore dei nostri sessi, mentre il cuore mi batteva all'impazzata trasmettendo contrazioni di piacere anche al mio membro, in quel momento duro come pietra e pronto a spruzzare gioioso, incastrato nella faringe del tipetto.
    
    Riprendevo a fottergli la bocca, col mio pisellone felicemente avvolto dal calore del suo palato.
    
    Lo afferravo ...