"ammaestrami", disse la volpe...
Data: 26/10/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: scaaty, Fonte: RaccontiMilu
C�eravamo conosciuti un anno prima, circa.Ad una di quelle �cene in piedi� tra amici e conoscenti, alle quali c�è sempre troppa gente e troppo poco da mangiare.Alla fine eravamo rimasti in pochi, seduti sui divani, e tra un po� di vino, qualche superalcolico e anche un paio di canne leggere che erano girate nel gruppo, si era finiti a parlare di sesso.Avevamo parlato dei rispettivi �sogni�, chiamiamoli così, e insomma tra una risata imbarazzata e il darsi di gomito dei maschietti, anche io avevo detto la mia.- possedere una schiava, anzi, addestrare una schiava, da zero -Fischi, risate, commenti volgari.- in che senso? Spiega, spiega!!! � chiese qualcuno- nel senso che vorrei una donna che accettasse di diventare la mia schiava� ma non per qualche ora, o una notte� vorrei prenderla, e addestrarla, fino a che non diventi esattamente come la voglio io -- eeeeehh� - disse una voce � ma come fa? Una dovrebbe mollare la vita, il lavoro, tutto� solo per obbedire a te? -- diciamo di sì � risposi � poi, la potrei anche pagare, una sorta di stipendio, se questo ti preoccupa� -La cosa finì lì.Altre fantasie, altri racconti, altre battute.Per oltre un anno, non ci ripensai.Poi, un giorno, mentre uscivo dall�ufficio, la portinaia mi fermò � dottòro, dottòro� -- mi dica, Clementina -- hanno lassata unàbbusta pèllei� - disse, allungandomi una busta commerciale, gialla, con scritto il mio nome e �PERSONALE�.- hanno detto così di non dàlla al suo ufficio� solo àllei ...
... pessonammente� - aggiunse la portinaia.Annuii, presi la busta e la infilai nella tasca interna della giacca.Avevo una riunione, e quindi presi al volo un taxi, e mi concentrai ripassando documenti di cui avrei dovuto discutere, che tirai fuori dalla cartelletta che avevo con me, dimenticando la busta.La riunione durò più del previsto, e rientrai a casa tardi.Mi preparai un�insalata, e andai a cambiarmi.Come sempre, prima di appendere la giacca nell�armadio controllai le tasche, e ritrovai la busta.La buttai sul letto, e mi cambiai, mettendomi qualcosa di comodo.Presi la busta, e mentre mi sedevo a tavola, la aprii.C�era un solo foglio, bianco, scritto a mano, con una grafia femminile, precisa e stretta.Ciao,scusa se ti ho lasciato questa busta alla portineria dell�ufficio, ma il tuo nome e il gruppo per il quale lavori erano l�unico contatto che avevo.Spero ti ricordi di me. Sono Cristina, ci siamo conosciuti alla cena di XXX, un anno fa.Scusa se ti disturbo, ma vorrei parlarti di una cosa a cui tengo molto.Mi puoi scrivere a cristina...@....orgGrazie.Nient�altro, tranne nome e cognome.Misi da parte la lettera.Mangiai, poi ascoltai un po� di musica, leggendo un libro sull�ipad.Mentre Lou Reed raccontava in sottofondo la vita dei bassifondi di NY, all�improvviso aprii il browser sull�ipad e inserii nome e cognome che erano nella lettera.Google e facebook mi aiutarono.Cristina era proprio la persona che ricordavo dall�anno prima.Quarant�anni, single, sull�uno e sessantacinque, capelli neri, ...