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L'amica di mamma
Data: 15/08/2019, Categorie: Etero Autore: ClaVal
... che lasciava intravedere il reggiseno di pizzo che fasciava le sue splendide tette e indossava un paio di pantaloni leggeri e larghi dalle cosce in giù ma aderenti sul bacino che contornavano perfettamente le sue natiche e la sua patatona risaltando ed esaltando le loro forme. Durante la serata non potei fare a meno di ammirarla ed ammirare le sue forme ed anche lei ricambiava i miei sguardi lasciandosi andare a qualche sorriso e comunque tutta la serata scivolò via senza ulteriori emozioni tranne nei minuti nei quali volle ballare un lento con me. Con suo marito seduto su un divano ma in posizione da non poter vedere, durante quel ballo lei era attaccata a me ed in nostri corpi continuavano a strofinarsi l’un l’altro facendo crescere la mia eccitazione e lei, rendendosene conto, si strofinava ancor di più sentendo il mio uccello che era cresciuto tutto il suo vigore. Terminata la musica tutto ritornò, più o meno, al sereno. A fine serata, prima di congedarsi, nel salutarmi mi sussurrò all’orecchio che la mattina seguente suo marito e sua figlia sarebbero ripartiti e sarebbe rimasta da sola e che sarei potuto andare a bere il caffè da lei. Ovviamente dissi di si e mi diede un bacio sulla guancia. La notte fu una notte insonne; avevo voglia di sfogarmi ma resistetti con molta fatica. Il pomeriggio dopo pranzo, stracolmo d’eccitazione, andai a casa di Lucrezia e la trovai con un vestitino nero abbottonato sul davanti e molto scollato. Il vestito era abbastanza corto tanto da ...
... ricoprire appena appena le sue natiche. Nel vederla così il mio uccello divenne immediatamente duro e lei se ne rese conto e sorridendo mi baciò sulla guancia e prendendomi sotto braccio, appoggiandosi con una tetta, mi portò in cucina dove era già pronto il caffè. Lo bevvi in un attimo e mi alzai per poggiare la tazzina nel lavandino. Si alzò anche lei e, togliendomi la tazzina, la mise sul tavolo. Ora lei era di fronte a me, i nostri corpi iniziarono a toccarsi e dopo un profondo sguardo mi mise le braccia al collo e poggiò le sue labbra contro le mie. Le nostre lingue cominciarono un gioco d’intrecci e le mie mani iniziarono ad esplorare il suo corpo. Ansimava e premeva il suo corpo contro il mio; il suo bacino pressava il mio uccello tanto gonfio e pieno di desiderio quasi da farmi male. Con le mani iniziai ad accarezzarle il culo e più l’accarezzavo più lei si muoveva e premeva contro di me. Con una mano le sbottonai il vestito e le liberai le tette con i capezzoli che erano diventati durissimi. Abbandonai le sue labbra e presi a leccarle e succhiarle i capezzoli mentre con una mano iniziai ad esplorarle la fica giocherellando con le sue grandi labbra prima con un dito e successivamente con due facendole scivolare dolcemente all’interno. “Oh…si Luca…dai…continua così…bravo…dai non ti fermare” Nel frattempo mi sbottonò i pantaloni, li tirò un po’ giù insieme agli slip e mi liberò il cazzo che credevo scoppiasse da quanto era duro. Iniziò ad accarezzarlo tutto. “Che bel ...