Quel compleanno.....al buio
Data: 16/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Fisk
Quando lessi la prima volta le sue parole, ebbi l'impressione che ci fosse qualcosa di più dietro quegli scritti,
una sorta di significato nascosto che andava interpretato.
Il suo profilo era privo di nudità, nessun gioiello di famiglia messo in mostra, nessuna sfrontatezza
o voglia di esporsi e tutto questo alimentava la mia curiosità, spingendo il desiderio di conoscerla
verso vette più alte.
Le offrii la mia amicizia e la rifiutò, le scrissi due volte ma non rispose.
Realizzai che non mi voleva conoscere e rinunciai a qualsiasi altro approccio, però, in me,
rimase quella percezione di aver lasciato qualcosa di intentato ma questo pensiero abbandonò in fretta
la mia mente e mi rituffai nella realtà.
Nei giorni seguenti, mi resi conto che pensavo spesso a lei ma erano flashback:
un particolare fotografico,il colore di un abito, parole!
Trascorsero circa due mesi da quell'unico contatto e per tutto il tempo non la vidi più, fino a quando,
una noiosa sera d'inizio inverno, mi accorsi che la sua icona era accesa.
Fui invaso da una strana euforia e, nonostante il fallimento del precedente tentativo, decisi di scriverle
nuovamente e non il solito messaggio di presentazione, ma le parlai di me e di ciò che intendo
per sesso, trasgressione, erotismo, scrissi il tutto di getto, in modo spontaneo e naturale,
senza nascondere nulla.....spensi il pc e andai a dormire.
Il giorno dopo, con mia immensa meraviglia vidi la sua risposta ed ...
... il timore di trovare un messaggio
negativo o un rifiuto definitivo, s'impadronì di me.
Aprii il messaggio e lessi.
Le parole erano cordiali ma severe, gentili ma definitive:
le piaceva il mio profilo e ciò che in esso era scritto e condivideva quel che pensavo del piacere sessuale e
del gioco, però, non le piacevano le mie fotografie, le reputava dei trofei con poca sensualità e mi disse che
erano state la causa dell'amicizia rifiutata e delle mancate risposte ai messaggi.
Cercai di spiegarle che quelle foto servivano per uno scopo specifico e mi rappresentavano solo
in minima parte e se lei avesse avuto il desiderio di approfondire un pò meglio la nostra conoscenza,
lo avrebbe capito da sola.
Le chiesi se potevo scriverle ancora e rispose con un sorriso, ci lasciammo e m'incamminai su quella
strada che si trova a metà fra speranza e rassegnazione, ma sentivo che avevo stimolato
la curiosità di quella donna.
Iniziò fra noi una fitta corrispondenza, parlavamo di tutto, la scoperta di noi spaziava a 360 gradi e
frequentemente il discorso scivolava verso confidenze sempre più intime.
Lei mi chiedeva che le parlassi per primo dei miei desideri sessuali, perchè non voleva che io fossi
influenzato dai suoi pensieri...cercava delle affinità, voleva conferma di ciò che sentiva:
quell'uomo che le stava parlando, che aveva incrinato il muro della sua diffidenza,
era quello che stava cercando?
Mi piaceva la sua intelligenza viva e ...