Un preciso disegno
Data: 16/08/2019,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
... piangendo dalla commozione e dall�intenerimento.Erano le sei in punto d�una festosa e splendente mattinata di primavera, quando la sveglia sul mio comodino mi risvegliò bruscamente di soprassalto dal sonno. Io ricordo che mi svegliai già sudato con il pene duro e le mutande impiastricciate di sperma e Monica svanì all�improvviso dai ricordi della mia mente.�No, accidenti, che peccato. E� stato soltanto un bellissimo sogno� - borbottai io, manifestamente avvilito, desolato e palesemente disanimato con il cuore in gola.La rabbia m�assalì, poiché mi era sembrato d�aver realmente scopato con Monica. Ancora con il rammarico addosso andai a farmi la doccia, consumai la colazione e mi recai come di consueto al lavoro con in mente l�intenso ricordo di quell�irripetibile e stupendo accaduto. La mattinata trascorse alquanto tranquilla: la solita abitudine, i rituali esemplari da collaudare, nulla di coinvolgente né d�emozionante, eppure poco dopo le ore quattordici fui interpellato da una voce femminile:�Scusa Giorgio, potresti controllarmi questi moduli integrati? Credo che siano difettosi� - mi disse Monica, sopraggiunta dal suo reparto per sostituire due microcircuiti su delle schede urgenti che le avevo consegnato il pomeriggio. Il cuore cominciò a battermi freneticamente nel petto e ogni qualvolta vedevo Monica mi sembrava di volteggiare elegante e leggiadro:�Ciao Monica, certamente. Arrivo subito� - le dissi io con l�espressione quasi rincretinita.Andammo in magazzino ...
... per recuperare il numero dei moduli difettosi, dopodiché verificammo i pezzi uno a uno. Mi sembrò di ritornare bambino in quel momento, perché avrei voluto esprimerle esternandole a ragion veduta il sentimento che provavo nei suoi riguardi, però la ragione ancora una volta impedì al mio cuore di dire una parola. Trovammo una decina di componenti difettosi e li consegnammo a Sandra, ispettrice e responsabile del reparto nel quale lavoro, poi accompagnai Monica alla porta:�Posso offrirti un caffè?� - le domandai, forse con un tono di voce e con uno sguardo da perfetto sicario.�No grazie. Adesso devo proprio ritornare al reparto� - dato che mi respinse gentilmente con un�aria impaurita, prima però che le nostre strade si dividessero Monica mi confessò:�Sai una cosa Giorgio? Ieri notte t�ho sognato�.Io iniziai a rabbrividire tremando come una foglia e sudando freddo, mentre cercai invano di rimanere calmo, dopodiché replicai:�Lo so Monica, credimi, anch�io t�ho sognato, eccome. Forse la provvidenza starà architettando e tramando qualcosa, perché entrambi facciamo parte d�un unico e ben preciso disegno� - esclamai io guardandola dritto negli occhi.Monica sorrise a sua volta udendo le mie parole, in seguito abbassò lo sguardo com�era abituata quando si trovava in evidente imbarazzo, poi s�allontanò da me, mentre io rimasi sulla soglia dell�ingresso osservandola:�Va� amore mio, medita su tutto ciò che il tuo cuore e la tua mente ti vogliono ordire e comunicare� - pensai, ...