L'Organizzazione ( Capitolo 16 )
Data: 17/08/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: ipsedixit
... di cuoio stretto intorno al collo, poco sotto la nuca, era stata applicata una sorta di cintura di castità munita di due plugs in silicone. Quello infilato nelle vagine era lungo diciotto centimetri per quattro di diametro, l'altro, più piccolo, penetrava l'ano per dieci centimetri ed aveva un diametro di due. Nessuna di loro si accorse di nulla, nemmeno quando vennero applicati alla base dei capezzoli dei particolari morsetti. Sia la cintura che i morsetti erano bloccati da minuscole serrature, così che le schiave non potessero in alcun modo liberarsene da sole. Per via della piccola operazione a cui era stata sottoposta, Valeria subì la stessa sorte per ultima, ma come le altre non si accorse di nulla. Due ancelle vestirono poi quei corpi femminili ancora profondamente addormentati. La suite era composta da una minigonna ed una maglietta sottile bianca cortissima, praticamente un top che copriva appena i generosi seni delle neo schiave. Il tocco finale, che le faceva sembrare delle cheerleaders, furono le scarpette da tennis che le misero ai piedi. Trasportate di peso dai paramilitari della fortezza a bordo degli elicotteri, Valeria e le altre si risvegliarono già in volo, sedute con i polsi bloccati ai braccioli dei seggiolini da robuste fascette di plastica. Man mano che il torpore diminuiva, Valeria si eccitava sessualmente, tanto che dopo alcuni minuti iniziò a dimenarsi sul seggiolino. Fradicia tra le gambe e con la sensazione di una vagina caldissima, mugolava come ...
... un gatta in calore ed era preda di un desiderio tanto irrefrenabile quanto impossibile da soddisfare. Il piercing aveva avuto l’effetto desiderato ed il nervo non era stato danneggiato. Nel frattempo, dopo aver caricato sui velivoli le schiave, gli uomini in mimetica erano entrati nella palazzina con lo scopo di sigillare e camuffare l’entrata ai sotterranei, quell’area di detenzione ed addestramento delle schiave che ufficialmente risultava essere stata eliminata nel corso della ristrutturazione. Uno spesso muro di mattoni chiuse l’accesso ed un pannello di cartongesso sagomato venne poi appoggiato al muro. Stuccate le fessure e verniciata l’intera parete, nessuno avrebbe potuto immaginare l’esistenza di quel passaggio. Dopo circa un ora di volo, gli elicotteri con a bordo Valeria e le altre si posarono, uno dopo l’altro, sulla piattaforma di una nave porta container che navigava in acque internazionali. Vennero rinchiuse con i polsi ammanettati dietro la schiena in un container nel quale erano state ricavate piccole celle. La cintura di castità veniva rimossa solo per le necessità corporali, tre volte al giorno, mentre il gagball, solo per mangiare e per bere, due volte al giorno. Per alimentarsi e dissetarsi dovevano infilare la testa nelle due ciotole poste sul pavimento, e usare la lingua, dato che il cibo aveva sempre una consistenza semiliquida. Giunte in un'area relativamente vicina alla loro destinazione finale, era previsto che la schiava venisse rinchiusa in una ...