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Dalla fine all’inizio
Data: 18/08/2019, Categorie: Etero Autore: Malena N
... nelle calze e spostare le mutande nere e umide appiccicate alla fica. Sospirando chiudo gli occhi e finalmente mi tocco. Ho caldo. Il maglione e la giacca ostacolano i miei movimenti ma non li impediscono. Mi giro appena sul lato, nella tua direzione. È la tua faccia che mi fa scaldare più di quanto io non sia già calda. Quell’espressione indifferente di chi poco si interessa di ciò che gli succede intorno. Potrei essere nuda e a cosce aperte, non faresti una piega. Però se fossi nuda e a cosce aperte, non avresti scampo. Hai sempre detto che mi muovo troppo e troppo mi muovo anche adesso. “Ma che c'è? Non ti senti bene? Che hai? Dovresti calmarti!” Sei sempre uno stronzo. Dovrei calmarmi ma te lo scordi. So già cosa dire. Ho già la risposta. Prima però ti faccio vedere che cosa ho. Perché sospiro, perché mi muovo. Mi sollevo ancora un po’ per affondare le dita nella fica gonfia e pulsante. Mi risiedo spingendo sulla mano e seguendone i movimenti. “Sto bene. Controllo solo se sono così eccitata come mi sento. Se è solo la mente che fai godere o anche il corpo!” Mi guardi perplesso. “Ti ho detto che qualche volta mi masturbo con il cuscino, no?” “Si, me lo hai detto.” “Allora devo dirti questa cosa sporca. L’altra sera mentre ero a letto e cercavo di prender sonno, ho sentito l’odore della mia fica. Mi ero masturbata nel pomeriggio cavalcandolo. Ci sono venuta sopra ed era pregno del mio orgasmo. Ho inspirato il mio profumo e mi è venuta voglia ancora!” Sfilo via la mano e la ...
... porto alla bocca, mi lecco le dita, le annuso. “Allora? È mentale o no?” Chiedi guardandomi fra le cosce. “Sei bagnata?” Non aspettavo altro. Non aspettavo altro che farti sentire il mio odore. Non aspettavo altro che bagnarti la carne del mio piacere sporco. Ti tocco la mano spalmando sulla tua pelle liscia tutto il mio sapore. “Non dirmi che devo stare buona. Perché buona non sono.” In fondo è questo gioco che mi piace. Non avere mai la tua palese autorizzazione. Essere lì a fare sempre qualcosa che non dovrei fare. Essere lì a rompere gli schemi. A mandare ogni cazzo di regola a farsi fottere! Essere lì a sentirmi puttana. La tua puttana. E ti odio perché riesci a scatenare tutto questo senza fare nulla. Perché mi guidi senza aprir bocca! Perché mi porti dove vuoi e senza muovere un maledetto dito! “Tu lo sai. Passo il mio tempo a provocarti.” Sussurro piano ma con decisione. È questa la risposta che ho pronta. “Quando ne hai voglia mi trovi lì, sempre pronta a godere per te. Tu li ascolti i miei audio indecenti. Gli orgasmi malati. Senti il rumore della dita che mi scopano sfregando e toccando la mia fica bollente. Dentro e fuori. Allora come potrei stare buona ora? Ora che ti ho qui, di fianco, in questo spazio stretto. Ho un lago fra le cosce. E posso avere i tuoi occhi addosso e sentire la tua voce.” La mano nelle mutande continua a torturare ogni centimetro di carne stretta nella pressione che fanno calze e jeans. Voglio venire. È da minuti che sono stati eterni che ...