1. L'infermiere


    Data: 19/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: vecchiomanico

    ... le situazioni che lo eccitano, quindi ripete quasi tutti i passi preliminari della prima volta, mi eccito.
    
    Prosegue visitandomi come un medico, meglio di un medico, mi palpa accuratamente le palle, il cazzo, mi strizza ripetutamente la cappella, mi dilata il foro e ci mette un tamponcino che ripone poi in una provetta.
    
    Questa volta si concede divagazioni scoprendomi il petto per succhiarmi i capezzoli, cosa che inaspettatamente apprezzo un casino, e leccarmi l’ombellico. Questo signore sa cose di me che io non conosco.
    
    Il tempo si sta dilungando e percepisco che oltre la porta la folla rumoreggia. Penso inoltre che costui abbia delle responsabilità e dei capi a cui rendere conto, mi preoccupo ma lui è serafico.
    
    La visita continua con anche delle ripetute brevi gustose succhiate di cazzo, sempre tempestivamente interrotte da lui un attimo prima che gli sborri in bocca, mi sta pilotando a suo piacimento (bastardo). E’ veramente bravo.
    
    Il tempo comincia a stringere, cosciente che non può usare il suo nuovo giocattolo (io) all’infinito, dopo una ultima meravigliosa passata di lingua comincia a masturbarmi con la mano.
    
    Sono già pronto, lo ero già da un bel pezzo, poche mosse e vengo. dalla mano sinistra dell’infermeire è saltata fuori dal nulla una provetta da coltura (credo). Con un po’ di sorpresa il mio seme schizza direttamente nella provetta, poi per completare l’opera mi stringe bene dal basso fino alla cappella per prelevare tutto ciò che poteva essere ...
    ... rimasto nel ..tubo. Sono stato nuovamente munto.
    
    Mette il tappo nella provetta, la sistema in contenitore specifico.
    
    Subisco passivamente la solita meticolosa, piacevole, operazione di pulizia.
    
    “Vestiti pure, ci sentiamo per i risultati”
    
    Il tono da un’impressione di veridicità a tutta la questione, ma io non ricordavo che mi fosse stato prescritto un esame di questo tipo e neppure con queste strane modalità...
    
    Ridacchio silenziosamente mente saluto ed esco, fra gli sguardi contrariati della folla che stava aspettando da un po’ di essere servita.
    
    Passa qualche settimana con il mio solito tran tran di vita: il mio lavoro mi piace, viaggio per l’Italia, incontro ogni giorno gente diversa, mi pagano bene.
    
    Ripetendo lo stesso giro ogni mese ho l’occasione per mettere su qualche rapporto di amicizia nelle mie basi consuete di sosta.
    
    Ciò, comporta in un caso o due, la possibilità di una cena in piacevole compagnia ed una gustosa scopata dopo cena senza tante remore morali, nel rispetto reciproco delle persone.
    
    Capita che sono a cena in una di queste occasioni che mi squilla il cellulare, numero che non conosco ma a quel tempo non è un problema perché i tritapalle che ti scassano la minchia per venderti l’aspirapolvere non li avevano ancora inventati.
    
    “Buonasera sono “x” (io)”
    
    “Ciao, sono l’infermiere”, Cazzo! Cosa c’è stavolta? Il prelievo non è andato bene?
    
    “Buonsasera dottor “y”, (tono imbarazzato), cosa posso fare per lei? (sottinteso A QUEST’ORA? ...
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