1. Un amore di zia - Capitolo 14 - Amarcord


    Data: 19/08/2019, Categorie: Incesti Autore: Minstrel

    Spensi la televisione e posai il telecomando sul tavolino. Presi la mano della zia e la strinsi. “Tra quanto arriva lo zio?” chiesi. “Mi ha detto verso ora di cena” rispose lei. Guardai l’orologio al muro. Da poco passate le 17. La zia era silenziosa, tesa. Lo zio aveva chiamato qualche giorno prima preannunciando il suo ritorno. Erano mesi che non tornava, e la prima volta da quando era nata la relazione con la zia. Di solito tornava per qualche giorno e poi ripartiva, nulla di particolare. Stavolta però era diverso. Stavolta c’ero io, c’era la sua paura di guardarlo negli occhi. “Forza zia, ne abbiamo parlato già tante volte” dissi io stringendole la mano. “Sisi, lo so nipotino, è che, anche se so di essere nel giusto, mi riesce difficile comunque”. “Dai, sarà più semplice di quello che pensi - dissi avvicinando al suo orecchio - e poi, ormai sei diventata mia, e non ho assolutamente voglia di perderti” le sussurai. La zia sorrise: le feci il baciamano. Si girò verso di me, accarezzandomi i capelli. Portava addosso una maglioncino blu scuro, dei pantaloni scuri … capelli raccolti a coda di cavallo. Le sfiorai il maglione, e dissi sorridendo: “Sai che la prima volta che mi resi conto di impazzire per te, indossavi un maglione del genere?”. “Ah si? - rispose la zia sorpresa - e dai, racconta, sono curiosa”. “Sicura?” dissi io. La zia annuì. Si rannicchiò con le gambe sul divano, appoggiò la testa allo schienale e rimase tutt’orecchi. “Allora, era una mattina di fine ...
    ... inverno. Era circa dieci anni fa, quando ancora abitavi con lo zio nell’appartamento accanto al nostro. Mi ricordo che un pomeriggio ero sul balcone, mentre fumavo una sigaretta di nascosto” dissi. La zia mi diede una schiaffetto: “Non lo sapevo che fumassi!! Lo sai che il fumo fa male?”. Risi di gusto: “Certo che lo so, infatti ho fumato un paio di anni, e comunque poco, non preoccuparti”. Feci una pausa. “Comunque, dicevo, ero fuori al balcone seduto su una sedia a fumare, quando a un certo punto uscisti tu, ne balcone di fianco. Avevi in mano l’annaffiatoio. Appena ti vidi mi nascosi dietro al muretto, cercando di non farmi vedere con la sigaretta in mano. Feci un tiro di sigaretta, poi da dietro le foglie delle piante lì di fianco cercai di vedere tu cosa stessi facendo”. Le accarezzai la mano mentre parlavo. “Avevi addosso un maglioncino blu simile a questo qui, solo che mi ricordo aveva la particolarità di avere delle strisce sottilissime grige se ricordo bene. Poi avevi dei pantaloni di tuta blu. Ti abbassasti ad innaffiare le piante che popolavono il tuo balcone”. La zia sorrise: “Si, me lo ricordo quel maglione, ma continua, dai”. “Dicevo, praticamente mi ritrovai a spiarti di nascosto. Da dire che fino a quel momento, cioè tipo 15-16 anni, non ti avevo mai visto come un sogno erotico. Cioè era oggettivo che tu fossi una donna stupenda …”. “Parli al passato?” mi reguardì la zia dandomi uno schiaffetto. Risi: “Scusami, sei sei”. La zia sorrise. “Però, come dicevo, non avevo ...
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