1. Un amore di zia - Capitolo 14 - Amarcord


    Data: 19/08/2019, Categorie: Incesti Autore: Minstrel

    ... mai fantasticato su di te, forse perchè non ti avevo mai visto in abiti succinti, non lo so. Comunque fatto sta che non eri nelle mie fantasie”. “E poi, che è successo?” chiese curiosa la zia. “Poi è successo che ti vedevo, da dietro il muretto, mentre ti chinavi a prenderti cura delle piante. E non so perchè, venivo rapito dal tuo seno, che il maglione fasciava perfettamente. Non mi ero mai reso conto di quanto fosse bello, e arrapante”. La zia si schernì leggermente, poi mi fece cenno di continuare. “Ero completamente rapito dalle tue forme. Il tuo seno, il tuo sedere quando ti piegavi, le tue gambe. Non ero eccitato, non ancora almeno, però non ti avevo mai visto sotto quel punto di vista. Ero talmente assorto nei miei pensieri che la sigaretta praticamente finì da sola”. La zia sorrise: “Vedi, incosciamente ti stavo già facendo del bene. Aspetta un secondo, devo prendere una cosa di là” disse la zia alzandosi. Tornò con addosso lo stesso maglione di quel giorno. “E’ questo il maglione con cui mi vedesti?” chiese la zia avvicinandosi. “Si - risposi sorridendo sorpreso - non credevo lo avessi ancora”. “Mi è sempre piaciuto, e anche se non lo indosso più, non l’ho mai buttato” disse sedendosi di nuovo. “Bene, anche se mi fa uno strano effetto. Comunque, dicevo, ero completamente rapito dalle tue curve. Poi tu rientrasti dentro, e non ti vidi più”. “Finito?” chiese la zia. “No no - risposi - la storia continua la sera prima. Ero in bagno, e, ecco, volevo masturbarmi. Non ...
    ... avevo ne riviste, ne nulla, ma solo la mia immaginazione. Mi ricordo distintamente che chiusi gli occhi per immaginare qualcosa che poteva eccitarmi. Di solito erano quelle showgirl che vedevo in tv, o qualche amica del liceo. Ma quello volta mi ricordo che chiudevo gli occhi e l’unica immagine che mi veniva in mente eri tu, con le tue curve”. La zia mise una mano sulle mia gamba, accarezzandola. “E poi, cosa facesti?” mi chiese lei mordendosi le labbra. “E, quello che puoi immaginare - dissi io mentre la zia portò la sua mano sulla mia patta che si stava gonfiando a vista d’occhio - cominciai a masturbarmi pensando a te?”. “Che onore - disse lei mentre mi sbottonò il pantalone e tirò fuori il mio cazzo duro - allora vuol dire che dopo tutti questi anni ho ancora una sega di debito?”. Le cinsi la spalle stringendola a me. La zia era appoggiata alla mia schiena, mentre con la mano cominciò a lavorare sul mio sesso. “Ma non avevi detto che eri tesa per lo zio?” dissi io. “Non distrarti, e continua a dirmi come mi immaginavi quella volta”. Mi diede un bacio sul collo. Chiusi gli occhi: “Mi ricordo che pensavo alle tue tette, a quanto potessero essere grosse, le volevo leccare, volevo leccarti i capezzoli” le palpai il seno. “Dopo tutti questi anni, che ne dici di vedere cosa c’era sotto il maglione?” disse lei. La zia si scostò leggermente. Portai le mie mani al suo seno, lo strinsi. Chiuse gli occhi, stringendo le labbra tra i denti. Alzai il maglione, e lo posai là di fianco. Un ...