1. La mano di serenella


    Data: 20/08/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Sabrinazeta

    ... capelli.
    
    Vieni…continuò lei…. Vieni dai… disse con dolcezza.
    
    Ma le tue mani….dissi. Vieni sulle mie mani, lasciati andare… e alzò il suo volto guardandomi negli occhi con una espressione che non le avevo mai conosciuto,quella di una donna eccitata e compiaciuta di saper dare tanto piacere con le sue carezze.
    
    Quello sguardo mi fece perdere ogni contegno. Le venni nelle mani con alcuni slanci caldi e cremosi ed un leggero odore speziato salì tra di noi. Lei sospirò profondamente quasi che volesse sentirmi anche col naso e sembrava che avesse goduto con me, allo stesso modo, forse avrebbe voluto lasciarsi andare, abbandonarsi a me completamente.
    
    Allungai una mano, timidamente tra le sue cosce e lei si lasciò sfiorare, sentivo il tepore della sua eccitazione e feci per osare ma lei mi fermò.
    
    No,lascia…Non posso. Senza spiegare perché. Ne io indagai, ma sembrava che già tutta la situazione doveva essere troppo eccitante per lei e aveva paura di andare oltre o forse sapeva che stava camminando su un ciglio molto sdrucciolevole e per cadere sarebbe bastato pochissimo.
    
    C’era una lotta dentro di lei, due donne che si davano battaglia e lei cercava di non perdere la ragione.
    
    Non era quella la sera per oltrepassare tutti i limiti, aveva già varcato una frontiera ,solo poche ore prima, creduta invalicabile.
    
    Una trasgressione alla volta poteva bastare.
    
    Continuò a torturarmi pochi istanti e poi rise. Sembrava aver superato ...
    ... una paura, cui non aveva nemmeno mai dato un nome.
    
    Ricambiai quel sorriso con un bacio sulla fronte, perché avevo capito che tutto doveva fermarsi lì, quella sera.
    
    Ritirò la mano con impaccio, voleva asciugarsi, l’imbarazzo di cercare un fazzoletto, i miei pantaloni aperti, le auto che passavano lungo la strada e la ricerca delle parole giuste per non rovinare tutto.
    
    Dobbiamo andare, è tardi disse lei con lo stesso tono di voce di poco prima, come se fosse ancora presa da l’emozione, d’aver sfidato il proibito per pochi momenti.
    
    Sì è tardi dissi senza originalità…Senti Sere… Non dire nulla, mi zittì subito… Non dire nulla e andiamo. A domani. Ciao.
    
    Se ne andò salutandomi con un ultimo colpo di fari e prese la via verso casa, mentre io rimasi sul sedile alcuni momenti a pensare, anzi a non pensare a nulla e a godermi ancora un po’ l’estasi di questo piccolo momento rubato alle nostre miserie quotidiane. Ma non feci a tempo a godermi quell’attimo che già la mia mano girò la chiave nel cruscotto e mi ritrovai a casa.
    
    Ovviamente quel galantuomo non me lo ha raccontato così. Anzi ha usato tutte le parole che non ho usato io, proprio perché non ha nessuna fantasia e crede che se ad una donna dice cazzo, una donna pensi al cazzo, mentre una donna pensa che poteva usare qualche parola in più, che glielo facesse suggerire e sarebbe stato molto più eccitante.
    
    Graditissimi saranno i vostri commenti.
    
    Grazie per il vostro tempo.. 
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